«Pregate voi su di me»

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«Pregate voi su di me». Papa Francesco esordisce cosi ed è silenzio. Mai nessuno aveva fatto questo gesto ed ho subito pensato che era quello che serviva: una Chiesa che si inchina per essere inviata nel suo compito unico, “evangelizzare” anzi mi correggo, “ri-evangelizzare”.

Ho appreso del nuovo pontefice in maniera inconsueta in un mondo super tecnologico; l'ho appreso dal gesticolare di un ometto che al di fuori della Chiesa ci informava che la fumata era bianca.

Più tardi finita la riunione ci siamo messi intorno ad un ipad è abbiamo appreso “qui sibi nomen imposuit: Francesco”.

Un soffio potente di maestrale che spazza il cielo e lo lascia terso: ecco questa è l’impressione che si è fatta strada dentro di me accompagnata (cosa non facile) da un sorriso largo!

Francesco! Basta il nome e per me è già cosa grande. Ricorre la figura che mi ha accompagnato fin da bambino (oggi da uomo indegnamente); mi accompagnò cosi tanto da essere l’unico contatto che mantenni con la fede negli anni bui in cui ero lontano da essa. Donandomi sempre la stessa emozione: Pace!

Cosi ieri questa è stata la mia prima grande emozione.

Un uomo semplice: questa è l’impressione avuta più tardi nel vedere le immagini del nuovo pontefice e nel mentre scorrevano le immagini lasciavo scivolare le parole degli intervistati e mi soffermavo sull’immagine di quell’uomo.

Mi si è aperto il cuore in quei pochi secondi, mi è sembrato di vedere su di lui il significato di quel nome scelto: Francesco.

Il peso ma anche la gioia che quel nome rappresenta, e fra tutte le interpretazioni forbite che ho ascoltato nella mia mente ne balenava sommessamente una: “Francesco danzava con la Croce poiché capi che quel trono era l’unica via di salvezza e se ne innamorò. Pieno di quell’amore si fece non semplice annunciatore ma immagine del Vangelo.”

Credo che questo sia quello di cui la Chiesa ha bisogno rispecchiare sempre di più il Vangelo, come mi direte? Facile direi con Francesco: innamoriamoci e mostriamoci innamorati del Vangelo.

Chiudo questo piccolo pensiero con una riflessione: umilmente, lasciando il passo al silenzio e alla preghiera, ammette la sua debolezza Papa Benedetto XVI, umilmente sottomette il capo al popolo di Dio Papa Francesco ammettendo la sua debolezza difronte all’immensità del mandato. Questo è il Magistero che da piccolo credente mi aspetto dalla Chiesa.

E allora Francesco va … Lui sarà sempre con te.