La crisi Ucraina? Una storia di (shale) gas

  • Stampa

La crisi Ucraina? Cattivissimo Putin? Voglia di irredentismo degli ucraini di lingua russa? No. Si va ben oltre, si parla di soldi, tantissimi soldi... E di shale gas.

In verità,la cosa mi era stata "soffiata" dalla mia amica di blog (e di penna) Fedora Quattrocchi, Dirigente Tecnologo dell’INGV, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Di primo acchito non ho fatto molta attenzione, convinto com'ero che Putin, ex agente KGB, stesse conducendo il proprio progetto di ristabilire la Grande Russia, in un mondo falsamente multipolare (leggasi Crisi internazionali: un tratto le unisce?).

Nel mio girovagare sui media, però, man mano che approfondivo l'argomento, la situazione mi è apparsa chiara.

Ma prima ho necessità di fare una piccola digressione, ed indicare cosa sia lo shale gas in parole povere. Il gas di scisto o shale gas è un tipo di gas metano derivato da argille (nelle cui microposità è intrappolato) ed è prodotto in giacimenti non convenzionali, situati tra i 2000 e i 4000 metri di profondità e raggiungibili attraverso tecniche di perforazioni orizzontali e fratturazioni idrauliche (fonte GreenStyle.it).

Abbiamo parlato molte volte su questo blog di shale gas (ad esempio in Una politica energetica del PSE che può portare ad ulteriore baratro europeo) e abbiamo anche descritto come la ricerca dello shale gas sia divenuta la nuova frontiera per l'approvvigionamento energetico.

Gli Stati Uniti hanno puntato forte su questa risorsa energetica.
Negli USA, le risorse di gas sono un asset strategico, e la legge statunitense impone che gli asset strategici non possano essere esportati. Pertanto, le aziende possono contare solo sulla domanda interna di shale gas, dovendo al contempo fronteggiare la concorrenza di fonti più economiche per l'utenza finale. Un guaio: se si vuol rendere competitivo lo shale gas sul mercato, i prezzi devono scendere, ma così l'estrazione di shale gas costa più di quanto rende. L'orizzonte è il fallimento di aziende che hanno investito parecchio, con mancati introiti per il governo USA che ha dato le concessioni di estrazione nonchè sovvenzionamenti allo scopo.
L'unica via d'uscita è aumentare il bacino d'utenza tramite esportazione.

Dove esportare, se non verso la cara, vecchia Europa? Gli USA, però, devono modificare la legge interna sugli asset di interesse nazionale, e ci vuole tempo. Ma fossero solo questi i problemi... L'Europa ha già un grande fornitore di gas metano, derivante da estrazioni convenzionali, ed è la Russia.
Da poco tempo a questa parte, però, si scopre una cosa sconvolgente: importanti giacimenti di shale gas al centro dell'Europa, proprio in Ucraina, la quale ha fatto richiesta di ingresso nella Unione Europea e che porterà, quindi, con sè questa enorme dote. Quando si dice il caso...

Un mercato scappa di mano alla Russia, un potenziale mercato sfugge in principio agli USA. Allora, sai che c'è: e destabilizziamola sta Ucraina, va'... L'accordo è totale sugli scopi. Il problema è sui tempi. La Russia vorrebbe chiudere al più presto la crisi, creando un protettorato nella Ucraina dell'Est dopo essersi autonomamente annessa la Crimea, ovvero i territori in cui risiede la minoranza ucraina di lingua russa ed in cui (ancora il caso fellone) si trovano i giacimenti di shale gas. Gli USA, invece, necessitando di più tempo per poter modificare le leggi interne sugli asset strategici, hanno tutto l'interesse a prolungare i tempi della crisi, adducendo la ricerca della via diplomatica contro il militarismo di Putin.

Sulla testa di entrambi questi colossi, però, pende la spada di un novello Damocle cinese. La tigre asiatica sta, infatti, facendo incetta di giacimenti di shale gas in Africa. Forse, però, per tal caso, sia gli Stati Uniti che la Russia contano sulla corruttibilità degli odierni oligarchi neo-liberisti del Partito Comunista Cinese, che necessitano di sempre maggiori quattrini per poter mantenere il tenore di vita al quale hanno abituato famiglie e concubine varie.

E l'UE? in che posizione si trova? Ma come, non lo avete capito? Ve lo devo esplicitamente dire, vi faccio un disegno o lo immaginate da voi? Ecco, bravi, avete indovinato. Alla prossima.