Vada a bordo, cazzo!

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In questi giorni, i giudici si sono espressi, in udienza di primo grado, sulla tragedia della Costa Concordia. Schettino è stato condannato a 16 anni ed un mese di carcere.

Manco a farlo apposta, su un altro mio blog, Genesi di un aforisma, avevo programmato di inserire l'ormai famossisima esclamazione del capitano De Falco: "Vada a bordo cazzo!".

Come ho avuto modo di scrivere su Facebook e Twitter, per me De Falco è un moderno eroe comune.

 

Perchè? Semplice. Nel conoscermi veramente, si puó cogliere bene il senso di quanto, fuggevolmente, scrivo. Ma stavolta voglio spendere 5 minuti in piú, piú di quelli che l'umorismo della vita mi concede, per spiegarmi meglio. Li recupererò fra poco, questi 5 minuti, digitando piú velocemente mentre lavoro nell'attesa di pagamento, in grazia di Dio.

Non divago, vengo al dunque.

Gregorio De Falco, capitano di fregata di lungo corso, con passato operativo. Al momento del naufragio della Costa Concordia, si trova in forze alla Capitaneria di Porto di Livorno. Dalla sua scrivania, deve prendere in mano la situazione perché chi sta sul campo ha fatto danni, delle persone sono morte. Da quel momento in poi, in grazia di Dio, nessuna ulteriore vittima si aggiunge alle 32 anime che tutti piangiamo e per cui preghiamo o lo abbiamo fatto. Eppure De Falco onora solo il suo compito, di cittadino ed essere umano, prima che di capitano, ovvero far bene il proprio mestiere. Tutta Italia (tutta!) lo innalza subito agli onori, perché di fronte ad una Chimera c'é sempre bisogno di Bellerofonte. E Schettino, nel silenzio della sera, é lo specchio di molti, la Chimera di se stessi (ed allora quel "vada a bordo, cazzo" ripetuto di bocca in bocca ad ogni pié sospinto diviene piú una sorta di mantra autoassolutorio che altro). Salvo poi dimenticarsene subito. Perché é la solita italietta dei fuochi di paglia, altamente umorale quasi da perenne crisi pre-mestruale, che esalta per 5 minuti la normalità dell' "essere nei fatti buoni cittadini", salvo poi provvedere ad allontanarsene subito, non sia mai se ne subisca il contagio...

Per me, Gregorio De Salvo e la sua vicenda successiva (per aver "dato fastidio" a Costa Crociere, passerà alla mortificazione di un ruolo amministrativo, davvero da scrivania) rimangono la plastica esemplificazione di tanti uomini e tante donne che la mattina si alzano e sono "buoni cittadini" di un'Italia (la loro Italia, quella che fanno andare avanti) che, al minimo, li scansa per non contagiarsi.

Gli "eroi comuni", perché evidentemente viviamo tali tempi che chi "non fa il furbo" é da considerarsi un eroe... Amara considerazione, purtroppo...

Liberi di dissentire: de gustibus non disputandum est. Facendomi violenza, non avendone forse la propensione naturale e sicuramente il tempo o la vena naturale, ho scritto tanto: me ne scuso. Un abbraccio fraterno ai miei 4 lettori.