"Referendum trivelle": ebbene SI, alla fine sono andato a votare

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Premessa: prenderò in prestito dal maestro Camilleri un artificio letterario, non sono nè multipolare, nè multigabbana.

Oggi, appuntamento referendario. Ieri mi sono messo a tavolino a riflettere, e ho deciso di andare a votare.

Subito arriva Matteo Primo, che mi fa: "bene, abbiamo bisogno di votare no."
Rispondo: "scusa, ma chi ti dice che voterò no?"
Riprende: "come?!? E che vuoi votare, sì, e rinunciare a tutto sto ben di Dio di gas che c'è nei giacimenti statali? Non ti piace, la vita agiata?!?".
Io: "caro Matteo Primo, lo sai benissimo che lo sfruttamento di quel gas, a seguito di concessione, non è più statale e viene, praticamente, completamente esportato, perchè le aziende private estrattive concessionarie ce lo fanno pagare talmente tanto che ci conviene importare dalla Francia l'energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari. E poi, parliamoci chiaro, sta cosa di vivere agiatamente a spese delle generazioni future, mi sa che dovremmo darci una regolata diversamente..."

"Ah, bravo, bravissimo, allora voti si. Un si contro l'inquinamento! Un si contro lo sfruttamento!" - spunta urlando gioiosamente Matteo Secondo.
"Fermiti a raggiuneri" - gli ribatto io, prendendo in prestito un modo vernacolare delle mie parti - "perchè se è vero che non riesco a capire perchè, finita la concessione pagata, queste aziende debbano continuare ad estrarre fino ad esaurimento scorte che tanto poi paga sempre Pantalone, d'altro canto lascia perdere il fatto dell'inquinamento, perchè (tanto per farti un esempio) tu dove stai quando le varie navi, in barba a leggi, buonsenso e vivere civile, lavano chiglia, cisterne e quant'altro in mare in prossimità della costa?!?"

Allora, entrambi, sbigottiti, in coro mi chiedono: "scusa, ma allora si può sapere che minchia vai a votare domani?????"
"Cari i miei Matteo Primo e Matteo Secondo, domani andrò a votare e voterò SI, e sapete perchè? Semplice: perchè il nostro caro Presidente del Consiglio, checchè lui ne dica, ha voluto trasformare un mero quesito referendario tecnico in un referendum su di sè. Ed allora, io, nel mio piccolo, andrò a votare SI per dargli un segnale (nel mio piccolo) adesso, prima che avvenga l'inevitabile, ovvero le prossime elezioni politiche.
Ed ora, cortesemente, passatemi il coltello, perchè, tanto, come la mettete la mettete tutti e due, cari i miei Matteo Primo e Secondo, qui sempre la fine del marito geloso si fa".

P. S. L'ultima spinta ad andare a votare me l'ha data questo araldo della res publica. Per chi non lo conoscesse, è un montezemoliano della prima ora, candidato nel 2013 alla Camera dei Deputati per la lista “Scelta Civica con Monti per l’Italia", circoscrizione Lombardia 2, primo dei non eletti. Insomma, un potenziale deputato.

Orbene, comprendo che alle volte in democrazia vi possano essere degli eccessi, ma personalmente preferisco di gran lunga gli eccessi di democrazia alle privazioni della medesima. Se, poi, si vuol dire che i comitati referendari sono dei manigoldi che depredano le casse dello Stato per indire i referendum, beh... mi sa che si guarda il dito della spesa referendaria mentre il saggio mostra la luna dell'evasione fiscale.

Tags: referendum   trivelle   Renzi   gas   petrolio