Europa?

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Premessa breve: la situazione attuale è figlia della storia.

Premessa lunga: mi spiego.
L'Italia ha avuto due grandi boom economici, uno nel dopoguerra grazie al piano Marshall, uno negli anni 80.
In questi periodi, in entrambi i casi, l'esplosione dell'economia si è avuta grazie ad un elevato accesso al debito pubblico, in accordo ad una assodata scuola keynesiana. Purtroppo, peró, le teorie di Keynes sono state seguite solo per quanto attiene al debito. Nel contempo, si strutturavano dei processi che non riuscivano ad accompagnare l'accesso al debito cosí da farlo diventare investimento moltiplicativo.
Esempio: la strutturazione piramidale delle pensioni (con i contributi attuali di lavoro si pagano le pensioni attuali) era sostenibile fintantochè il numero di persone in attività contributiva era molto maggiore del numero di persone in retribuziine da pensione, ed era evidentemente figlia di un boom delle nascite che, se non opportunamente accompagnato con politiche prr la famiglia, era prevedibile sarebbe venuto meno.
Altro esempio: le privatizzazioni, che hanno coinvolto le aziende ma non i mercati di riferimento (eccezion fatta per TLC e forse Energia). Risultato: si sono creati in buona sostanza dei trust privati utili a generare profitto per gli acquirenti degli ex monopoli statali ma non utili a formare una classe di imprenditori abituati al capitale di rischio (vedi grande edilizia/opere pubbliche/assicurazioni/traspirti), su asset di interesse nazionale che necessitano di intervento pubblico ogni qual volta si paventi il crollo aziendale.

In tutto questo, nel frattempo, l'unione europea, nata come CECA e poi CEE, ovvero come mercato economico, marcava sempre piú il suo aspetto finanziario, eccezion fatta per il trattato di Schengen (vera grande conquista). Purtroppo neanche questo veniva peró "omogeneizzato" a sufficienza, ma d'altra parte come si poteva? L'Europa non era riuscita a dotarsi di regole fiscali comuni, proprio perchè le diverse nazioni avevano raggiunto, per strade diverse, livelli di crescita diversi. Il "come si poteva" di prima era ovviamente ironico: si sarebbe potuto se si fosse guardato il progetto di unione europea non come un aspetto meramente economico-commerciale, ma come un fattore di convivenza di popoli.

Potrebbe sembrare che tutto questo c'entri come i cavoli a merenda. L'ho riportato per ragionare insieme sui perchè della situazione attuale, figlia del narrato storico e della visione che TUTTI i Paesi hanno avuto: un'unione economica (ma non finanziaria), un mercato allargato rispetto a quello della propria nazione entro cui far operare le proprie aziende.

In un mondo dai paradigmi globali com'è quello odierno, è evidente che quell'idea non regge piú, anche perchè nel frattempo, mi ripeto, la faccia finanziaria della medaglia ha preso il sopravvento. E non possiamo nemmeno incazzarci con Germania ed Olanda per le scelte per le quali noi abbiamo optato nel tempo. Certo, possiamo e dobbiamo incazzarci se esistono paradisi fiscali in UE che attirano aziende, na anche questo è figlio di quella concezione finanziaria che ha preso piede e che andava comoda a tutti, Italia (governata da Prodi, D'Alema o Berlusconi che fosse) compresa.

Non dobbiamo, peró, dimenticare un aspetto: al mondo esistono 23 cinesi ogni italiano, 18 ogni tedesco; per l'India, le proporzioni si riducono di poco; per gli USA, 7 ogni italiano, 5 ogni tedesco.
O capiamo che solo assieme eviteremo di sparire, o spariremo. Lo devono comprendere non solo i sovranisti, ma anche alcuni governi.

Tutto questo per dire che deve, quindi, a mio modesto avviso, cambiare il motivo per cui stare assieme.