Lo stallo...

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Lo stallo dell’arte... e il pensiero semplice.

Siamo ad un punto morto: c’è un vincitore che non ha vinto e non può governare perché i numeri al Senato  non lo consentono, c’è uno sconfitto che non ha perso, c’è poi il vincitore che non vede l’ora di stritolarli tutti e due.

La storia è melmosa e di difficile svolgimento e non nego che , mentre scrivo cerco di ascoltare dentro di me il mio pensiero, ma lo sento alquanto confuso.

L’animo responsabile vorrebbe che le menti responsabili comprendessero la difficoltà del paese e si accordassero su alcuni punti per poter varare un governo che dia stabilità , e tranquillizzi i partners internazionali.

Ma questo è il pensiero responsabile.

Il timore è, tuttavia, che si faccia insistente in qualcuno l’idea di passare subito all'incasso  magari con una tornata elettorale a medio raggio e dopo un passaggio di governo biparti-san fra i due partiti più forti. L’odore che si annusa, in questo scenario, sembra quello di una belva ancora non sazia, che anzi ci ha preso gusto e vorrebbe portare a termine il lavoro appena cominciato.

Il coltello è dalla loro parte, ed il rischio è quello di essere comunque sotto scacco e questo (almeno spero) i partiti lo sanno. Una mossa sbagliata ancora e l’onda anomala diventa veramente uno tsunami da cui non si torna indietro. Al momento siamo allo stallo, dunque chi farà la prima mossa? Come dialogare? Attaccare o fare “melina”?

Personalmente propendo per la prima, ma quando parlo di attaccare non intendo lo “svillaneggiare” dei giorni di campagna elettorale, né atteggiamenti guasconi che compromettano l’equilibrio, ma… Attaccare finalmente nella concretezza ovvero provare per una volta ad ascoltare cosa serve al paese reale. Sciorinare tre o quattro punti a cui nessuno può dire no. In definitiva lanciare segnali concreti di cambiamento e di inversione di rotta.

Mettere sul tappeto tutti quei nodi di cui si è tanto parlato in questi anni ed avere il coraggio di portarli avanti senza tentennamenti, senza alcun alibi, ma con una disarmante chiarezza a cui nessuno possa obbiettare.

  1. Costi della politica
  2. Conflitto di interessi
  3. Legge elettorale
  4. Politiche sociali

Ne ho tirati giù alcuni a caso, ma sarebbero già un buon inizio.

Non possiamo restare a guardare, né aspettare che gli altri ci gridino dietro ciò che dobbiamo fare. Occorre che prendiamo in mano il destino di questo paese e che lo facciamo con coraggio. L’Europa e forse il mondo intero ci guarda con fare attonito e a volte beffardo e seppure condivido la stizza del nostro Presidente Napolitano dinanzi alle parole di Peer Steinbrueck (leader del SPD), d’altra parte non possiamo non ammettere che a volte noi, come paese, non facciamo nulla per non stranire chi ci osserva dall'estero .

Direi basta alle esagerazioni dialettiche da campagna elettorale: “morto che parla”, “vieni a dirmelo in parlamento”, mi sembrano le baruffe tra ” ragazzi” da strada, basta al poco credibile buonismo del" nouvelle padre nobile” (chissà perché solo ora) delle ultime ore è un “stufato” che non sazia.

Siamo seri!

Il momento è delicato, occorre prendere un’iniziativa che sia una. Ponderata e plausibile, occorre agire e mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità, perché di questo si parla. Se poi l’egoismo del proprio “particulare” porterà qualcuno a rimanere il signore del ”no” questo lo veda e lo giudichi la gente. Ma non si cada nell'agguato di costruire nuovi e inescusabili alibi ai qualunquisti di ogni ora.

Oggi il popolo ha dato un compito, una responsabilità e per quanto sia confusa la situazione occorre che da eletti, quale siete, adempiate al vostro dovere di rappresentanza perché questa è la Democrazia. L’onore e l’onere vostro e di fare il vostro dovere a farlo ora non aspettare l'incasso futuro. Per cui coraggio e auguri a chi spetta fare la prima mossa e serietà a chi ha il dovere di ascoltare senza pregiudiziali proposte e prospettive.

Ma il timore, ripeto, è quello che qualcuno pensi di mirare in maniera irresponsabile all'incasso futuro… Mi auguro che per una volta prevalga la sapienza alla disputa e si superi lo STALLO!

Ma, caro pensiero, ci credo poco anche io. Tuttavia chissà che questa volta non ci smentiscano con grande stupore... Alla prossima...