Finalmente un PD che non sceglie solo in apparato

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Grillo alza la palla, i Montiani in fila rapidi schiacciano e sul selciato i marciatori di Milano.

Realmente non avrei altre parole oltre a quelle nel titolo e all'incipit ivi presente. Quanto accaduto ieri in Senato con elezione di Grasso sta tutto nel titolo da una parte e negli sms e telefonate forti del mio pomeriggio di ieri dall'altra. In realtà ero a L'Aquila a studiar transienti dei terremoti con il corpo - ma davanti e quell'urna solenne con lo spirito. Sinceramente, per ora non farei altri commenti, ma vorrei riportate solo le parole scritte oggi da Marnetto, ieri da Grasso stesso e stamattina da Papa Francesco in Vaticano, che la prima cosa che ha fatto è perdonare la donna adultera nel suo Angelus.

Tra le sue parole Massimo Marnetto ha scritto: «... Un miracolo costituzionale. Perché alcuni parlamentari, nonostante fortissime pressioni esterne, hanno votato dando priorità non all'interesse del proprio partito, ma a quello superiore del Paese... Mi riferisco ai deputati del M5S che tra l'ubbidienza al loro Capo e quella alla loro coscienza, hanno scelto quest'ultima - nonostante lo spauracchio delle dimissioni per tradimento, già richieste dai guru - nell'osservanza esemplare dell'art. 67 della Carta: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincoli di mandato". Ma mi riferisco anche a PD e SEL che invece di rassegnarsi a candidature di routine, hanno puntato con intelligenza su figure autorevoli dell'impegno civile.
Se dopo la sovversiva "marcia dei marci" contro la Magistratura di Milano, nel Parlamento torna l'interesse generale, allora vuol dire che l'Italia ha retto anche a questo duro colpo, con la consapevolezza di poter cambiare. Di dover cambiare. Per essere all'altezza della propria Costituzione.» (Massimo Marnetto, Libertà e Giustizia di Roma).

E Papa Francesco ha detto, oggi oltre alla misericordia per l'adultera: «Io non sono venuto per i giusti ... Io sono venuto per i peccatori ...» Con quella lingua soave che è lo spagnolo poi... Una musica.

E tra le parole di Grasso ieri appena eletto in Senato: «... Il Paese mai come oggi ha bisogno di risposte rapide ed efficaci all’altezza della crisi economica e sociale, ma anche politica, che sta vivendo. Mai come ora la storia italiana si intreccia con quella europea e i destini sono comuni, mai come oggi il compito della politica è quello di restituire ai cittadini la coscienza di questa sfida.
Quando ieri sono entrato per la prima volta da Senatore in quest’Aula mi ha colpito l’affresco sul soffitto, che vi invito a guardare. Riporta quattro parole che sono state sempre di grande ispirazione per la mia vita e che spero lo saranno ogni giorno per ciascuno di noi nei lavori che andremo ad affrontare: Giustizia, Diritto, Fortezza e Concordia...

Lasciatemi in questo momento ricordare Teresa Mattei, che dell’Assemblea Costituente fu la più giovane donna eletta, che per tutta la vita è stata attiva per affermare e difendere i diritti delle donne, troppo spesso calpestati anche nel nostro Paese, e che ci ha lasciato pochi giorni fa. Siamo davanti a un passaggio storico straordinario: abbiamo il dovere di esserne consapevoli, il diritto e la responsabilità di indicare un cambiamento possibile perché in gioco è la qualità della democrazia che stiamo vivendo e che lasceremo in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti.

La crisi è a un punto tale che potremo risalire solo se riusciremo a trovare il modo di volare alto e proporre soluzioni condivise, innovative e, lasciatemi dire, sorprendenti che sappiano affrontare le priorità e allo stesso tempo avviare un cammino a lungo termine: dobbiamo davvero iniziare una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirci.

[…] ci ha commosso con il ricordo dell’anniversario del rapimento di Aldo Moro e della strage di via Fani che provocò la morte dei 5 agenti di scorta: Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Al loro sacrificio di servitori dello Stato va il nostro omaggio deferente e commosso. Oggi bisogna ridare dignità e risorse alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura.
Oggi inoltre migliaia di giovani a Firenze hanno partecipato alla “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, e mi è molto dispiaciuto non poter essere con loro come ogni anno. Hanno pronunciato e ascoltato gli oltre 900 nomi di vittime della criminalità organizzata. Nomi di cittadini, appartenenti alle forze dell’ordine, sindacalisti, politici, amministratori locali, giornalisti, sacerdoti, imprenditori, magistrati, persone innocenti uccise nel pieno della loro vita. Il loro impegno, il loro sacrificio, il loro esempio dovrà essere il nostro faro.
Ho dedicato la mia vita alla lotta alla mafia in qualità di magistrato. E devo dirvi che dopo essermi dimesso dalla magistratura pensavo di poter essere utile al Paese in forza della mia esperienza professionale nel mondo della giustizia, ma la vita riserva sempre delle sorprese. Oggi interpreto questo mio nuovo e imprevisto impegno con spirito di servizio per contribuire alla soluzione dei problemi di questo Paese. Ho sempre cercato Verità e Giustizia e continuerò a cercarle da questo scranno, auspicando che venga istituita una nuova Commissione d’Inchiesta su tutte le Stragi irrisolte del nostro Paese...

"[…] Chiedo anzitutto venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare…Ma loro non cambiano… [...] …loro non vogliono cambiare…Vi chiediamo [...] di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti"»