Ora per il PD tutto in salita. Riprendere "esperienza Zingaretti" del Lazio

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Non vediamo solo aspetti negativi nelle dimissioni del buon Bersani: lui le ha provate tutte per mettere d'accordo anche l'accozzaglia PD eletta dal Porcellum, inclusi i dalemiani più vicini al Cavaliere, che nulla hanno in comune con l'area a sinistra PD, più vicina all etica dura e pura,  più vicina alla parte migliore del grilllismo.

Vedo molte attinenze con il Vaticano, con un necessario prossimo  "Francesco I" di PD che non può assolutamente essere nella inciuciante area dei 100 franchi tiratori ma addirittura neanche in Renzi forse. Barca non è male, ma solo se si correda di noi razionali-etici-scienziati PD, non avvezzi a burocrazia partitica e correntismo PD perdente, da seguire giorno per giorno, invece di produrre, studiare e vedere cosa succede nel resto del Mondo. Persone così spesso non sono "popolari" dal popolino televisivo italiano.

Prendiamo esempio allora dal PD Zingaretti con il  Lazio  ed avremo a breve come lui il 41% ma al livello nazionale e non solo regionale.
Non abbiamo più bisogno di mariniani che si vendicano su bersaniani con a loro volta i dalemiani che puntano a grandi intese impossibili se al vertice Pdl non ci va qualcun altro che non entourage stretta del Cavaliere (incluso Alfano). I processi di quel vertici sono troppi.

Ottima situazione ora però per noi etici razionali di PD (i grillini invece sono etici-irrazionali, attenzione! Le Sindromi "Not In My BackYard" nascono da ciò per le infrastrutture industriali e produttive invasive di cui mi occupo quotidianamente). Sgamata la "destra" PD tra i d'alemiani, ora quindi al potere andiamo noi duri e puri PD razionali-tecnici,-scienziati, guidati da un pool razionale della Direzione PD che si dimostrerà disponibile a guidarci. Riunite quindi il meglio di noi ora! Quarantenni-cinquantenni selezionati, o Grillo va al potere, con interessante gente etica, ma spessissimo incompetente scientificamente.

Berlusconi poveretto non ce la fa in nulla a causa dei processi e se non lascia la destra a qualcuno più etico, non hanno futuro: il 60% del paese è o etico o di sinistra. A Roma diciamo: "andovanno?"
In ogni caso oggi... ora.

Rodotà e Cancellieri aspettino! Non disdegno affatto la Bonino, ben più internazionale di tutti i nomi finora fatti. Ricordiamoci sempre che mentre noi stiamo qui a far giochetti, la Cina si sta comprando l'Africa. Non dimentichiamo che Emma parla arabo! E non è da poco.

Il prossimo Presidente del Consiglio non sarà comunque un politico: la giornata di ieri è stata molto chiara a dirci che la politica di inciucio è finita. Coraggio! Proseguiamo compatti, caro PD, isolando i reietti  e con una apertura alla buona destra che ancora resiste allo sfascio anche in quel settore del Parlamento.


Post Scriptum: riporto le parole scritte oggi da Massimo Marnetto per sottoporle ad una comune riflessione:

"Come è possibile al nostro Paese spaccato cercare una candidatura presidenziale condivisa?

Esiste un  "Gran Canyon" che separa la sinistra da Berlusconi. Un uomo che ha sempre disprezzato tutto ciò che si frapponeva ai suoi desideri: Costituzione, legge (ineleggibilità, frode fiscale...), giudici (cancro, peggiori della mafia...), e persino la decenza (frequentazione di mafiosi, minorenni, corrotti, ecc.). Cosa dobbiamo "condividere" con questo pluri-inquisito? Ecco perché vedere l'abbraccio di Bersani con Alfano in aula ci ha fatto male.

Dall'altra parte c'è il rospo di Grillo da mandar giù, che ogni giorno s'ingrossa.
Perché il genovese non ha l'intelligenza politica di favorire la scelta di Rodotà da parte del PD, un partito in grande difficoltà a cui continua a gridare "arrendetevi" o "tanto sarete voi a votare il nostro candidato".

Allora? I dirigenti del PD, vogliono veramente scartare l'ipotesi Rodotà, per non "darla vinta" a Grillo?
Se fosse così, ci aspetterebbe non solo un Presidente debole, ma subito dopo il ritorno di Berlusconi al governo, che già pregusta le urne per sfruttare lo sbando del PD e la neutralità dei parlamentari grillini.

Non è affatto semplice, ma quel rospo va mangiato.

La lotta al fascismo, al terrorismo, alla mafia hanno dettato alleanze inedite, fatte da uomini con idee diverse, ma con il coraggio e l'intelligenza di capire quando l'interesse generale imponeva una novità.
La lotta al berlusconismo richiede la stessa ampia mobilitazione.
Dall'elezione di Rodotà - uomo che ha un valore autonomo per la sua schiena dritta e il grande intelletto sociale  - può anche iniziare il disgelo con il M5S, per sbloccare finalmente l'Italia, che ha un disperato bisogno di governo.

Il PD vuol veramente mandare al macero tutto per orgoglio?
Coraggio!"