Una fondazione privata prova a fare la sintesi del Sistema Paese

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Una fondazione privata prova a fare la sintesi del Sistema Paese

Potrò dire: io c'ero! Nei giorni 5 e 6 luglio, il convegno a Treia della fondazione Symbola, coordinata da Ermete Realacci, ha fatto da padrone sul panorama politico italiano. Ben tre ministri erano presenti:Istruzione e Ricerca (Maria Chiara Carrozza), delle Infrastrutture e dei Trasporti (Maurizio Lupi), Lavoro (Enrico Giovannini), un Vice-Presidente del Senato, Valeria Fedeli e poi i massimi esponenti di Legacoop, Unioncamere, Coldiretti, Camere di Commercio, Legambiente, CNA per le imprese, Expo, Maxxi, Assolombarda, Federlegno, Confindustria delle PMI, Comitato Leonardo, Regione Marche, e poi lui... il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Parto da lui per esaurire subito l'argomento, visto che di fatto è arrivato, ha parlato di un solo argomento - la Comunicazione - e se ne è andato, forse sperando che a tale convegno la sua comparsa "messianica" (non ha ascoltato nessuno quanto tutti dovevano ascoltare lui!), dovesse enfatizzare che il vero grande comunicatore italiano era lui.

Bene! Mi dispiace deluderlo ma il grande comunicatore - nelle conclusioni del convegno - si è rivelato essere proprio e solo Ermete Realacci, esausto alla fine dei giorni di tour de force di Symbola, quanto calmo e pacato nel citare l'altro vero grande comunicatore del nostro tempo, lui si, empatico quanto mai: Papa Francesco. Il vero rottamatore è lui, ora dotato anche di bici elettrica bianca! Un simbolo pesante come un macigno, come le manette fuori dalla porta dello IOR, e con quella sua frase come un faro: "andate controcorrente".

Di gente che ha parlato a Symbola, che non mi pareva assolutamente controcorrente, ve ne era. Alcuni sembravano un rimasuglio di stile craxiano. Imborghesita e non troppo applaudita... Luisa Todini ad esempio, che ha parlato di Soft Luxury o Catia Bastioli ad esempio, AD di Novamont: va benissimo se esalta i "bio-rifiuti organici di qualità" (ma le scorie nucleari ferme dietro gli ospedali, di cui mi devo occupare io con la Sogin, di che qualità sono?), ma perché dire pubblicamente "si perde se si investe in materie prime multinazionali"? Ma questa signora come pensa di alimentare energeticamente i capannoni di produzione del "made in Italy", di quei 235 super prodotti citati, e come pensa di produrre energia con le miriadi di smart grids diffuse, da attaccare con cavi metallici e stoccaggi di batterie, a dighe, pale e pannelli, ora che nucleare e il carbone sono demonizzati, anche quand'anche di IV generazione e a zero emissioni con CCS (cattura e stoccaggio di CO2) rispettivamente?

Di Enel è venuto solo Green Power: va benissimo, ma le altre filiere Enel?

Ormai alla IEA cominciamo a tirar fuori i documenti di Integrated Roadmap, perché dentro le aziende elettriche cominciano le notti dei lunghi coltelli tra filiere, nei paesi europei densamente popolati. E imperversano le lotte per livellare gli stipendi tra AD, quadri all'estero e semplici operai.

Ridistribuzione serve, dice Ermete.

Eppure ancora gli AD prendono fino a 400 volte più stipendio degli operai "smanettoni e manufattieri Made in Italy" di cui si è parlato tanto al convegno a Treia: una AD che prende magari 10 volte lo stipendio di noi dirigenti della ricerca pubblica, che creiamo il sapere che poi ad esempio lei - una signora come Catia Bastioli - riproduce (da CNR, Enea, INGV, università, etc...).

Se a una persona che dovrebbe essere competente in materia di filiere integrate di energia-ambiente-rifiuti - Rossella Muroni, direttore di Legambiente - a Treia ha detto: "no alle perforazioni di idrocarburi" però ancora viene a Treia in macchina, cosa devo pensare? Il nostro è l'unico Paese al mondo in cui si disquisisce se fare un buco nel sottosuolo comporta terremoti catastrofici e contaminazioni di falde inestinguibili e si fa parlare in Senato su questo persone che non hanno neanche la laurea in geologia. Non si sa distinguere tra studi del sottosuolo (pozzi) ed operatività nel sottosuolo (uso dei pozzi).

E poi mi piacerebbe vedere Matteo Renzi come se la caverebbe in quei contesti a fare Comunicazione, in una platea di cantiere energetico aperto, ma fermo, perché assalito da comitati in piena sindrome del NIMBY: TAV, Ilva, stoccaggi, idrocarburi, usi invasivi industriali sul territorio, etc... Gli posso far lezione dopo 20 anni di onorata carriera, anche come comunicatore, su rogne strategiche e rischi naturali!

Speriamo mantenga stesso narcisismo e satira se viene con me in un simil cantiere o in Miniera Sulcis o in una zona terremotata a spiegar che i terremoti ancora non si prevedono nell'ora e giorno esatto, senza prendersi 6 anni di carcere. Ormai siamo legalmente come i politici? E sia! Se oltre al sapere abbiamo anche il potere legale paritario, i politici che non hanno sapere, non servono piu! Il curriculum politico e satirico a quel punto non basta più!

La satira è diversa dalla sagacia e dall'ironia: sottili differenze come in inglese la differenza tra "hear" e "listen" , "sentire" ed "ascoltare"; ne parla la canzone di Simon e Garfunkel, "The sound of silence". Lui Matteo forse sente, non ascolta, altrimenti al convegno Symbola veniva come me umilmente ad ascoltare tutti, per due giorni. PD lui e PD io. Eppure la mia complessità scientifica-operativa è assolutamente imparagonabile a quella di un politico, fino a che la selezione del politico avviene sulla base di liste chiuse, private, vale a dire scelte da un organismo privato, un partito, che nasce con uno statuto privato e cresce per usurpare cariche nel pubblico, qualora quelle liste non sono basate sulle competenze. Lui non ne ha parlato di competenze, Ermete si.

Non perdiamo mai di vista coloro che si astengono dal voto: sono coloro che non hanno accettato il metodo - non scientifico - della selezione dei politici. Pochissimi di essi provengono dalla rigida esperienza simil-scientifica, e quelli presenti in questa legislatura sono figli di parlamentari o legati a banche (es. a Siena), ma non si sono mai esposti personalmente con una Comunicazione per il Bene Pubblico Comune (a me è capitato farlo contro Protezione Civile SpA su Blitz Quotidiano nel 2010 ... ed ancora ballo).

Di noi della scienza non è intervenuto nessuno a Symbola, escluso la ministra Carrozza, che ha invocato "necessita di non avere universita di serie A e di serie B", ma poi non risponde a chi di noi sta in trincea in università di massa di serie A - come selezione insegnanti - e di serie B come numero di studenti da seguire e come remunerazione. Non credo che al Sant'Anna lei abbia certi problemi! Istruzione di massa! Masse di laureandi! Masse di gente da non lasciare in mano al populismo e alla TV di videocracy! Venga con me nella periferia romana dell'Università Tor Vergata, e vedrà che torna al centro di Pisa, si chiude dentro e butta le chiavi ! PD lei è PD io! Ma non dovevamo essere un partito del popolo? Il popolo sta dove insegno io a Tor Vergata e non lei! Avanguardia? Il mio corso su argomento CCS, che vale per le casse dello Stato 70€/anno, ed unico in Italia, sebbene la IEA mette la filiera tra le 5 piattaforme tecnologiche in Horizon2020. Tutte le industrie citate dagli interventi a Treia, per svilupparsi, hanno bisogno di energia a basso costo e burocrazia snella: questo secondo aspetto si elimina sbarazzandoci di quei politici di basso livello che ricattano le industrie! Ritardano le autorizzazioni. Ci vuole un contraddittorio scientifico in tutte le conferenze dei servizi. Altrimenti su energia cambiamo subito il titolo V della Costituzione!

D'altra parte, parte portare scienziati a parlare in un convegno senza contraddittorio con la platea, è insolito: per noi il metodo scientifico impone un continuo confronto e referenziazione esterna e mai autoreferenziazione.

D'altra parte la storia politica italiana degli ultimi 30 anni - morti Berlinguer, Spadolini ed Andreatta - è una storia di autoreferenziazione, con pochissime eccezioni. Una storia di politici che non approdano alla politica dopo magari 20 anni di lavoro sul campo ed ora neanche dopo scuole di pubblica amministrazione di partito. Ed allora ben venga ciò che rimane: i convegni delle fondazioni private politiche o politico-economiche, politico-ambientaliste, e così via. Una Fondazione ha comunque uno statuto di tipo privatistico di fatto, come un partito, e la cooptazione è a "chiamata diretta", non con duri concorsi pubblici su base curriculare ed intenazionale. Quindi si può trovare di tutto ed a quel punto, il carisma dei fondatori è fondamentale.

Ad ogni modo, le fondazioni possiamo dire siano ora le infrastrutture con cui si organizzano i politici. E sia! Distinguiamo quelle sane come Symbola o come la Fondazione Sviluppo Sostenibile di Edo Ronchi, pur dovendo fare ancora il passo della referenziazione d'ingresso.

In ogni caso i grandiosi organizzatori di Symbola mi hanno ben spiegato che, se ci sono ministri o giovani sindaci pseudo-rottamatori un po' narcisi, non vi possano - da cerimoniale - esservi discussioni o repliche sul posto, in questo caso nel teatro di Treia, e quindi umilmente replico adesso, a freddo e con la massima oggettività, che mi caratterizza in quanto appartenente a severa categoria scientifica.

Vediamo il primo punto dolente per poi risalire la china del l'ottimismo, visto che il convegno era di fatto all'insegna del motto: "no al pessimismo bocconiano", concetto enfatizzato da Rodolfo Giampieri, Presidente della Camera di Commercio di Ancona e da Maurizio Lupi, che certo non ha fatto carriera con la Green Economy.

Allora la vera grande nota dolente è che le filiere considerate in Symbolia, del super made in italy manufattiero non sono state osservate dalla severa lente della pianificazione integrata di territorio e sottosuolo. È lei la vera nuova grande branca di studio e discussione a Bruxelles: integrated roadmap, uso sinergico e conflittuale di suolo e sottosuolo a fini di produzione di cibo, biomasse, energia, acqua, gestione rifiuti, e conciliare vaste orde di edili disoccupati che vogliono riprendere a consumare suolo nuovo, mentre Ermete Realacci nelle conclusioni ha bloccato tutti i loro bollenti spiriti, optando per edilizia antisismica di ristrutturazione sostenibile.

Io aggiungo, basta monitoraggio superfluo: i problemi già individuati vanno "rimediati", possibilmente nei borghi antichi, abbinando turismo sostenibile, bio-agro sostenibile, cultura a km zero, filiere cortee i micro social Bonds, invocati dalla Melandri.

Ma poi le mega-infrastrutture keynesiane?

Le filiere considerate non sono a km zero inoltre , perché io le materie prime metalliche e terre rare, le cerco con metodi geochimici e mineralogici in Africa, nei pochi settori lasciati liberi dai cinesi! Il gas naturale che dovrebbe arrivare poi dai reservoir non convenzionali via mare dagli USA ed attaccarsi a rigassificatori inesistenti, giacere stagionalmente in stoccaggi gas vituperati, insultati, come insultati ed isolati siamo noi che comunichiamo alla gente su ciò!

Grandi contraddizioni quindi tra i relatori di Symbola e tutti da re-interpretare e da sintetizzare da parte di Ermete!

Ti si dà una mano, Ermete! Siamo tostissimi, severissimi... ma allegrissimi e... "Non bocconiani". Resilienti? Si siamo i veri resilienti, noi ed i nostri precari della ricerca pubblica. "Serietà, responsabilità ha concluso Ermete": noi siamo con lui.