Senza abolizione delle Isole Cayman, la “Relazione al Parlamento 2013” è carta straccia

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Si scusi sempre l’approccio scientifico anche per l’analisi della “Relazione al Parlamento 2013” sull’effetto dei decreti governativi recenti post-estivi 2013 sul bilancio dello Stato, appena consegnata al Parlamento, ma la deformazione professionale non mi lascia scampo.

Tre punti di riflessione non propriamente ottimista ravvedo, leggendo il documento:

  • La mancanza totale di riferimento alla nuova situazione internazionale che fa riferimento alla Siria: di fatto una guerra mondiale, che, in ultima analisi, è una guerra tra il gas naturale russo-asiatico-maghrebino e relativi tubi da una parte ed il gas “non convenzionale” USA-Canada a buon mercato ed i campi depleti del Mare del Nord dall’altra. Tale gas naturale, tenuto fuori dalle coste europee, anche tramite una velata guerra: i) alle tecnologie di produzione di questi nuovi idrocarburi “unconventional” e ii) ai rigassificatori lungo le coste (vedi recente caso British Gas di Brindisi o altri casi su cui si dovrebbe discutere a lungo), utili a sua volta per farci pervenire in Europa tale tipo di gas naturale non convenzionale, che ha modificato completamente i rapporti di forza globali e disaccoppiato il rapporto prezzi metano/petrolio.
  • La mancanza di aggiornamento dei dati ISTAT di contabilità trimestrale ISTAT: assolutamente inutile ragionare statisticamente o stocasticamente di tre mesi in tre mesi quando ormai le strategie geopolitiche si dovrebbero fare con prospettiva al 2050 almeno, come capita di fare a noi scienziati-politici dell’energia, con la IEA a Parigi, e non certo su scenario trimestrale. La filosofia dell’osservazione trimestrale al posto di quella decennale o cinquantenale è la stessa della differenza tra “Politici” che pensano soltanto alle prossime elezioni e “Statisti” che pensano e svolgono scenari fino alla prossima generazione.
  • La mancanza di capacità, tramite rifinanziamento della Cassa Integrazione Guadagni, di dare ossigeno a lungo termine a coloro che perdono il lavoro, se nel contempo la Cassa Depositi e Prestiti non si muove a passi lunghi e ben distesi verso la rivoluzione politico-tecnologico-energetico-etica, che da tempo prospetto e commento nei miei vari editoriali e blogs.

Scendendo nel particolare, ormai è evidente: il motivo recondito della guerra tra blocco USA e Blocco Sovietico del terzo Millennio, La Guerra in Siria, ha motivi geopolitici energetici strategici, nella guerra tra gas naturale convenzionale russo e gas “unconventional” USA, vale a dire gli shale gas. Di questo argomento ha dato un primo cenno anche Il sole 24 Ore (su web “Commenti ed Inchieste” del 3 settembre 2013). Potrebbe essere però, tutto questo, un motivo per rafforzare ulteriormente il nostro sistema bancario italiano, già di per se piuttosto saldo grazie all’industria manufatturiera italiana (vedi scritti dell’ Ufficio Stampa di Mediobanca).

Il Governo Monti precedente ha infatti recentemente presentato la nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN), ora avallato anche dal Governo Enrico Letta, ad oltre vent’anni dall’ultimo Piano Energetico Nazionale (1988, anno in cui io mi laureavo ospitata dall’allora glorioso e grandioso Dipartimento Terra ed Ambiente di ENEA, ora dismesso mestamente, quasi del tutto, ad Agenzia, tanto per dar potere alla burocrazia e toglierla invece alle produttive forze della ricerca, ora ormai in fuga all’estero). La SEN è stata sottoposta anche ad una consultazione pubblica su sito web del Ministero Sviluppo Economico (vedi es. mio editoriale Quotidiano Energia del 7/11/2012), per eventuali commenti degli stakeholders. Si tenga conto che l’obiettivo ultimo del Governo è  l’abbattimento dei costi dell’energia, la cura per ambiente e la sicurezza di approvvigionamento energetico in tutte le filiere, comprese le materie prime necessarie, che spesso non vengono dovutamente considerate nelle smart cities, che sarebbe meglio eleggere a smart regions, per essere più autarchici.

Se è vero, come è stato dichiarato, che il sistema bancario italiano intende svolgere progetti infrastrutturali e di ricerca nel campo delle scienze della terra/ingegneria ed avvalendosi del nuovo Decreto Legge Ecobonus,  applicato soprattutto ai borghi antichi ed al turismo sostenibile - con investimenti  della Cassa Depositi e Prestiti, il sistema bancario si rafforza notevolmente ed allora la “Relazione al Parlamento 2013” sull’effetto dei decreti governativi recenti post-estivi 2013 sul bilancio dello Stato ha forse una qualche speranza di essere vera e credibile, quando scrive (per la prima volta quindi… non  solo a parole) che “… le ultime informazioni disponibili sembrano confermare l’ipotesi avanzata nel DEF (Documento di Economia e Finanzia, per chi non lo sapesse e si occupa di Videography, come certi politici in dismissione e rottamazione forzata) di una ripresa dell’attività economica nella seconda parte dell’anno…”. Quindi vale a dire da qui a Natale per capirci: nel frattempo che non è caduto il Governo, che non è entrata in guerra anche l’Italia, che la Russia abbia chiuso i bocchettoni verso l’Europa… e che comincino ad arrivare le navi USA, sia con lo “shale gas” che con i cannoni.

Giovanni Gorno Tempini, AD di Cassa Depositi e Prestiti, ha detto su SKY ultimamente "...non si deve aver paura dei capitali stranieri....". (eppure mandiamo via gli inglesi dalla ri-gassificazione costiera, a Brindisi ed altri inglesi che non cito in Nord Italia), ed ancora ha detto: “ …il tema delle infrastrutture energetiche è importante…. l’infrastruttura fa parte di quella attività dello Stato nell’Economia, che può dare ritorno immediatamente, oppure essa è un volano importante per l’attività economica di lungo periodo...infrastruttura significa toccare interessi di comunità che vedono intaccare il loro territorio… ma il concetto di infrastruttura richiama in concetto che… il denaro deve essere paziente… (i nostri precari della ricerca italiana ingegneristica e geologica sono molto pazienti ndr). ...l’investimento di lungo periodo dà ritorni piu’ difficili.... Sul concetto di lungo termine esiste un piccolo club di banche tra cui Cassa Depositi e Prestiti”.

Solo forti investimenti di tipo “keynesiano” quindi e prioritariamente nel settore energetico-strategico ci salverebbero e renderebbero “non carta straccia” la “Relazione al Parlamento 2013” sull’effetto dei decreti governativi recenti post-estivi 2013 sul bilancio dello Stato, per avere poi  un ritorno notevole sulle banche, prioritariamente in  punti chiave strategici quali:

  1. su progetti e ricerche per ottemperare il punto SEN in cui parla di strategie di aumento di produzione delle rinnovabili ed uso sicuro e non emissivo degli idrocarburi, con pianificazione del suolo e sottosuolo congiunto, per addivenire al miglior mixing energetico strategico, regione per regione,  che tenga conto di tutti gli utilizzi in superficie sul territorio (solare, eolico, biomasse, miniere, stoccaggio scorie nucleari, stoccaggio elettricità, smart grids, smart cities,  biotecnologie, etc…) e nel sottosuolo (stoccaggio metano, stoccaggio CO2, geotermia, miniere profonde, materie prime, stoccaggio di calore nucleare – per ora assente in Italia – per utilizzi di “unconventional Gas recovery”, etc…).
  2. Su progetti e ricerca per ottemperare il punto SEN in cui parla di aumento della sicurezza intrinseca negli stoccaggi e gasdotti interni (es. Adriatico interno) e nello sviluppo idrocarburi inland ed offshore), coinvolgendo oltre che il nostro sistema bancario resiliente, l’industria co-partecipata di Stato ed il settore privato, soprattutto PMI quali satelliti delle grandi multinazionali del sottosuolo. Si proceda in questa direzione positiva con il sistema bancario italiano a quanto scritto nella SEN con avvio di progetti infrastrutturali e ricerca per l'esplorazione di  riserve di gas – anche eventualmente shale gas non convenzionale, magari con iniezione di gas inerti invece che acqua. Tanta ricerca, supportata dal sistema bancario nazionale, potrebbe dare solo risvolti positivi.

Tali infrastrutture e ricerca, necessitano tra l'altro della comunicazione, divulgazione e formazione universitaria o scolastica (dottorati, mostre, festival, etc...)  attività di incremento della public acceptance delle filiere energetiche con fondazioni affini ad energia ed ambiente (es. Fondazione Sviluppo Sostenibile, Symbola, etc...) e affini all’argomento sicurezza del Paese (es. TTS): questo assorbirebbe una nuova generazione di comunicatori economici  e della scienza, con una nuova “content curation” intrisa di competenze e non solo di giornalismo generalista e generico, di cui ormai si lamentano internamente anche nel severo Il Sole 24 Ore. Questo porterebbe al fatto che eventuali investimenti del sistema bancario italiano, nel nuovo strategico e multidisciplinare giornalismo economico-scientifico-politico, farebbe da volano ad un abbattimento dei fenomeni di “sindrome Nimby”, sparsi su tutta la Penisola, dalla Basilicata alla Padania, passando per i discariche/termovalorizzatori del Lazio, della Campania, fino a su i blocchi alla Geotermia dell’Amiata o arrivando fino ai cantieri TAV. Essi sono il coacervo della giusta inquietudine dei giovani italiani: diamo a loro delle speranze e vedrete che non si incaponiranno più fuori da una galleria TAV. Dino Fiesole e colleghi titolarono con un mitico “Fate Presto” su Il Sole 24 ore del pre-Monti: ora dovrebbe fare un titolo analogo.

Se superiamo questa fase di incomprensione tra le nostre masse di giovani etici ed arrabbiati fuori dal cantiere TAV e noi classe dirigente scientifica-politica o quello che volete, potremmo finalmente iniziare a mandare avanti, come sistema politico-industriale-bancario italiano, anche certe filiere difficili al momento – in termini di public acceptance -  indotte del decommissioning nucleare, con particolare riferimento alla auspicata presenza, anche di questo Paese, di un Parco Tecnologico Nucleare della SOGIN, per il deposito "near surface" permanente o semi-definitivo di scorie ospedaliere italane senza esportarle e quelle -molto poche - di alta attività nuclear,e sparse per il territorio. Se ne parlava prima dell’incidente di Fukushima in Giappone ed ora non se ne parla più, nonostante il problema permanga, mentre in Spagna hanno il parco El Cabril, in Francia il Parco D'Aube, etc... Si preveda una scrittura congiunta di proposal europei, nell’ambito EURATOM, con SOGIN, INGV, ENEA ed altri enti stranieri (NAGRA, ANDRA, POSIVA-OY, etc…) con cofinanziamento della Cassa Depositi e Prestiti e si inseriscano nel finanziamento anche le organizzazioni non governative ambientali cosicchè siano protagoniste anche loro di un Paese  i) senza scorie radioattive non in perfetta sicurezza, ii) con borghi antichi antisismici ed efficienti, iii) con tutte le filiere energetiche attive in ricerca e sviluppo e iv) con pochi politici e veri statisti al Governo.

Ai nostri governanti, quali che siano a breve, chiediamo allora:

  1. ripristinare immediatamente gli ispettori di Guardia di Finanza che certosinamente stavano e stanno scovando evasori totali e parziali che ci ridarebbero indietro ben più di quei 3 miliardi di euro che andiamo cercando con queste ultime manovrine, vagabondando nei meandri di ministeri e del bilancio pubblico;
  2. sbloccare tutti gli ostacoli verso una vera riforma sui paradisi fiscali- verso la loro scomparsa o neutralizzazione -  di modo che le nostre aziende – le poche che rimangono – non approfittino dei nuovi 7,23 miliardi di euro che Regioni, Provincie e Comuni riescono a pagare come crediti alle imprese, per il lavoro da loro svolto, non vadano subito alle Cayman a depositare, a causa del fatto che gli imprenditori sono ben terrorizzati di lasciare capitale in Italia invece che reinvestirli su ricerca, innovazione, macchinari e sviluppo;
  3. investire, prima che oltre a ponti chilometrici e strade improbabili,  nelle vituperate ferrovie nazionali e locali (pendolari e linee dismesse con trasporto di bici-elettriche) e su tutti  sugli argomenti qui non citati del documento SEN.

Noi tecnico-politici della ricerca attendiamo quindi, ma non siamo cosi ottimisti, con questo documento della “Relazione al Parlamento 2013” sull’effetto dei decreti governativi recenti post-estivi 2013 sul bilancio dello Stato e non vogliamo essere costretti a vedere – come al solito - inevitabili modifiche, con ulteriore caduta di credibilità della attuale classe dirigente dello Stato.