Mentre noi siamo in prima linea, Cuperlo si avvale di una “costituente delle idee” a Sant’Andrea delle Fratte

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Questa è una cronaca.

La cosa più difficile per noi della Società Civile PD, lavoratori delle alte professionalità in prima linea, è trovare il tempo di essere alle ore 17:00 (certo se si faceva alle ore 19:00 era meglio) in una sede PD del centro storico di Roma, rispetto alle mille cose da fare, per ascoltare di cosa si tratta la “costituente delle idee” per Gianni Cuperlo, alla presenza anche di Folena, Damiano ed altri. Dovesse qualcuno dire che noi lavoratori suddetti, impegnati a mandar avanti il Paese nel baratro, tra mille difficoltà, non partecipiamo a “costituire le idee”! Sia mai!

Primo punto. Non è previsto facilmente che la società civile intervenga verbalmente in questi consessi “centrali” PD: son casi rari e fortunati. Fermo restando che, come ha detto in questa occasione Vannino Chiti, e il premier PD deve essere deciso dagli iscritti e non da tutti i “sinistroidi italiani”, come se il PD fosse in una OPA continua e condivisa, anche senza alcun bisogno e dovere che lo sia! Vuoi un diritto di voto in qualcosa, condominio o partito che sia: serve l’iscrizione. Pochi euro. Non siamo il partito radicale.

Secondo punto. Si invoca una squadra, ma che tipo di squadra? Perchè le leggi le devono scrivere gli esperti di settore che le sanno scrivere con cognizione di causa , in Parlamento e nella Direzione Nazionale PD, magari dopo 20 anni in una certa categoria del sapere, della politica e non necessariamente come “giovani rampanti” mediatici, ma da “mediamente giovani” preparati e competenti. Non è più accettabile che un filosofo rappresenti il PD nel campo della ricerca e della tecnologia e che i silenti funzionari PD in Parlamento – senza volto e nome a differenza dei parlamentari – alla fin fine si facciamo aiutare da noi tecnici-politici esterni e tutti gli allori vanno a quei parlamentari che stanno magari a Roma due giorni a settimana.

Punto terzo: la “costituente delle idee” PD dice e scrive che non sostiene alcun candidato? Ma siamo sicuri? Ottima idea quella di partire dai programmi per arrivare ai candidati. Ma quelli come noi, della Società Civile PD, che non frequentano abitualmente i circoli o le federazioni provinciali NON hanno ora alcun modo di dire la propria in questi incontri, che con tanto sacrificio riescono a presenziare, rispetto ai disoccupati, magari senza competenze, che inondano i convegni politici in cerca di lavoro, di qualche ruolo nel PD. La “politica come mestiere” ha dei pro – quando vi sono scuole di partito come Frattocchie – che non c’è più – ma anche dei notevoli “contro”. In questo modo, invero, sono diversi anni, forse decenni ormai, che il PD sceglie spesso degli incapaci per il Parlamento e per le amministrazioni, poiché semplicemente i meritevoli non hanno tempo di seguire la burocrazia PD, nelle relative sedi e quindi rimangono fuori dai ruoli decisionali PD. Questo andrebbe pure bene se queste entità private, che si chiamano partiti politici, non scegliessero a sua volta anche le cariche dei posti che contano nelle ALTRE amministrazioni civili, inclusi enti di ricerca strategici. Soprattutto dico questo perché, in ultima analisi, il Paese è fermo per questi motivi, come ad esempio perche magari sindaci PD di Comuni di mille anime bloccano progetti energetici ed infrastrutturali utili a milioni di persone. A loro volta i politici – spocchiosi non si curano di comunicare per tempo e subito - ad inizio progetto – tramite un sano debate publique, le infrastrutture in arrivo in un certo territorio.

Tra gli interventi vi è stato un membro donna di un direttivo PD: parla di oligarchia PD. Il grande tema: della democrazia dei molti incolti che diviene dittatura sui pochi colti? Un grande tema.

Poi parla un sindaco del napoletano che cita Falcone: ma se lo ricorda quel Sindaco come era isolato Falcone dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni stessi prima di morire per mano della mafia? Isolato era anche dall’allora Partito Democratico, quale fosse allora la sua sigla. Se la politica è passione, che il PD prenda – ai suoi vertici – spesso ora incompetenti – solo persone competenti e che si sono esposte per il Paese, come esempi viventi, alla stregua di come fece Falcone o come fanno certi personaggi della Società Civile per mandare avanti il Paese, quando sono invece spesso lasciati soli a lottare, anche dal PD.

Franco Marini ha parlato, anche lui, non lo sentivo e vedevo dai tempi della sua debacle come possibile Presidente della Repubblica: una devastazione … ed ancora non sono noti i 120 circa nomi che decisero che il PD doveva rinascere dalle macerie. Queste macerie. Anche lui, Marini, stesso leit motive: “nessuno deve comandare con personalismo nel PD”, niente super-personaggi. Ma questo è profondamente sbagliato: abbiamo bisogno di leadership, di esempi viventi di sacrificio, di studio, di ricerca, di etica, di coscienza pubblica. Di che parla Marini? La credibilità ed il carisma sono tutto in politica. La credibilità poi, con importanza crescente. Il leader serve, ma non può essere un ragazzetto viziato, che non ha dato nulla o quasi al Paese. Che non si è esposto, che ha fatto sempre il “diplomatico” per ingraziarsi tutti. Nella vita ci sono anche i NO: spesso i politici PD di professione non sanno dire NO o SI ma sono dei subdoli “NI”. Nessuna assunzione di responsabilità spesso vediamo nel PD, se non quella data a noi super-tecnici sui rifiuti, sulle navi da ribaltare, sui terremoti da prevedere e prevenire nei danni e quanto altro. E noi lo facciamo in silenzio per la metà della metà della metà dello stipendio loro. Quanti di questi giovani politici PD si sono esposti con loro editoriali o in incontri pubblici contro la videocrazia che ha devastato i nostri figli negli scorsi anni? Io parlo con cognizione di causa per essermi esposta a spiegar la scienza oggettivamente, in situazioni difficilissime di sindrome Nimby: vi è al giorno d’oggi qualcosa di più rischioso di questo? Voglio vedere Renzi in mezzo ad un comitato locale contro una infrastruttura invasiva sul territorio.

Un professore universitario interviene. Ricorda il dibattito internazionale che qui in Italia non si affronta; una persona sulla sessantacinquina, che probabilmente non vedrà, prima di morire, la “guerra delle risorse”, l’acqua ed il gas soprattutto, tra il blocco asiatico ed il blocco occidentale. Noi geologi sappiamo bene di che si parla. Insomma un saggio PD diremmo, ma già anziano per avere la forza delle grandi sfide che dobbiamo affrontare da qui al 2050 almeno. Dice giustamente “… Sinistra senza rappresentanza… dei diversi ceti emergenti…” A che si riferisce? A chi fugge dall’Africa?

Dice Cuperlo in finale dell’evento: “non è stato un limite da poco essere per il PD fuori dal Mondo… serve una ridistribuzione della Speranza…” Con i cinesi aggiungerei io? Torno ora dalla Cina per provare a capire meglio quei “vasi comunicanti” di cui ben ha espresso l’impatto, un recente editoriale domenicale di Eugenio Scalfari. Si, di fatto sono i “vasi comunicanti” di Scalfari. Sentendo Cuperlo allora faccio bene io ad andare a condividere la mia ricerca e politica della comunicazione energetico-climatica con i cinesi. “Il 3 ottobre dovrebbe divenire – dice Cuperlo – una data di coscienza civile, in cui dopo anni ci si ricorda dove si era in quel momento”. Come la Strage di Bologna del 1980. Ero a Selva di Val Gardena dove anche Pertini faceva le sue vacanze e dovette partire di corsa. Quella miseria africana o del medio oriente da cui fuggono sono le miniere, meta di ricerca geologica dei metalli, comprate dai cinesi o fuggono da primavere arabe monche. Cercano di venire da noi, nel nostro futuro inferno di Paese densamente popolato e senza possibilità di installare ulteriori infrastrutture energetiche o di trasporto o di gestione dei rifiuti, senza poter passare sulla testa di qualsivoglia tipo di comitato locale, a cui va tutto bene meno che in casa loro, nel loro giardino. Anche solo per questo la politica deve proiettare tutte le remediation della politica di immigrazione verso quei territori africani e mediorientali e non prioritariamente sul nostro territorio. Il resto è buonismo di sinistra che ci ha solo tolto voti e forse a buon ragione. Insopportabile. Lo “Ius suoli”, in un mondo in rapida trasformazione geopolitica e geografica, quando l’atmosfera supera i 400 ppm di CO2 in atmosfera, è un “Non senso”. Gli Albanesi e le Albanesi ormai son tornati nel loro paese; quasi tutti. Adorano il LORO paese. Pochi si prostituiscono ancora. Come è giusto che sia. I Rumeni stanno iniziando a tornare in Romania. Va bene così. I cinesi? Se un pò rimangono nel nostro Paese è l’unica salvezza che abbiamo per non essere invasi militarmente dal cielo da aerei provenienti dalla Cina: non ucciderebbero dei connazionali. Ormai la grande sfida comune è portare tecnologie, gestione dell’acqua, del calore, dei rifiuti, oltre il Mediterraneo, grazie al nostro know how – molto anche nostro geologico – ivi. Portare oltre il Mediterraneo il micro-credito alle giovani classi lavoratrici africane, soprattutto femminili: questa è la chiave del futuro. Loro lavorano e non riposano sotto le palme. Nei bar non le vedi le donne.

Fallimento dei partiti personali dice anche Cuperlo? Allora si aprirà, se vuole sopravvivere, alle nostre esperienze lavorative e non si avvarrà solo di burocrati dei circoli e delle federazioni PD. Scegliendo quelli che si sono esposti personalmente per lo sviluppo del Paese, per la ricerca difficile, per l’innovazione: quella della meccanotronica, che lui cita, va benissimo, ma certo che chi ha inventato la LIFE-HAND non rischia come chi si dedica a temi di rischio per la vita umana (medicina, rischi geologici, etc…). Ormai la sentenza de L’Aquila, che ha messo sullo stesso piano e con la stessa pena gli scienziati che avevano messo in luce i rischi – da decenni - e chi doveva svolgere la comunicazione e la remediation antisismica degli edifici – ha rivoluzionato il rapporto tra tecnici e politici, dando a noi un enorme potere che prima non avevamo: giornalisti e cittadini andavano dal politico per avere spiegazioni e dichiarazioni. Ora vengono direttamente da noi, da quelli sul campo che studiano, che sanno. Il sapere è da sempre POTERE, ma mai come ora in Italia.

Marco Miccoli poi interviene di seguito al professore universitario. Politico di professione che difficilmente credo sappia come funzioni un Paese che debba fornire elettricità a 60 milioni di persone e dare lavoro a circa una metà almeno di essi, e dargli acqua, calore, cibo, cemento, materie plastiche, metalli per le smart grids, tutta roba che noi geologi – tutti i giorni – cerchiamo di trovare o far funzionare. E’ troppo generico – come ha fatto lui – citare “le scelte energetiche sostenibili”: ma che ne sa Miccoli cosa ci sta dietro – tutti i giorni - a queste tre parole… lui che ha fatto la “classica” carriera di Partito? Gli si vuol bene uguale per carità ! Un personaggio storico romano PD. A tutte le feste, a tutti i dibattiti… e noi fessi invece in Cina, negli USA, in canada a studiare ! Sciocchini.

Poi parla un deputato toscano, anche lui esordendo sull’appoggio a Cuperlo incondizionato, piuttosto che parlare subito delle “idee”, che io speravo venissero prima dei personalismi, a tale convention di oggi alla sede principale del PD. Forse è meglio che torno in Cina a convincere i cinesi a fare le centrali elettriche a carbone a zero emissioni serra o a vendere i loro prodotti in Europa con una tassa di “carbon footprint” a pezzo, senza la quale, tra poco, l’Europa collasserà. Imploderà. E non ci salverà neanche la severa Merkel. Io son più severa di lei. Non sono una “fisica” di origine, ma sono una persona che conosce bene i limiti del Pianeta.

Mi ributto allora, invece che ascoltar questo accolito del protagonista della serata, a leggere la brochure della “costituente delle idee”: parla molto di “lavoro”, “sociale”, “welfare” … ma questi signori del PD lo sanno che il lavoro è energia e che l’energia è lavoro per un noto principio della termodinamica, per rimanere alla “fisica”? La brochure parla di “volontariato” e “cittadinanza attiva” : mi sembra tanto quella barzelletta del medico che consigliava “sabbiature, sabbiature, sulla spiaggia per il malato” ed a richiesta di spiegazione dei parenti al medico lui rispondeva: “almeno si abitua a stare da morto sotto terra”. Il volontariato, per sua stessa definizione, NON è lavoro, ma sostituisce il lavoro. Il volontariato NON è lavoro competente e continuativo ma è precariato. Ma non lo sanno questi signori PD che quando si relegano le cose al volontariato, vuol dire che esse non sono previste dal lavoro strutturato-salariato ? Un esempio per tutti: lasciare i malati di mente al volontariato significa che la Sanità Pubblica gradualmente si disinteresserà di tale problema.

Poi si arriva – sempre nella brochure – alla iper-usata formula “sviluppo sostenibile”: su questo ho scritto sufficientemente nel mio recente passato, della differenza tra ambientalismo ideologico e quello –mio- tecnologico. Che questi signori PD sappiano che un mondo fatto di energia prodotta da miriadi di pannelli e pale eoliche, da pochi MW diffusi sul territorio, al posto di grandi centrali 1000 volte più produttive di energia, per unità di territorio (ettari), necessitano reti metalliche e stoccaggio di energia in batterie – anch’esse metalliche - per produrre le quali serve sventrare intere regioni africane: miniere di metalli e terre rare, quando non dragati lungo i fiumi africani, come è capitato di fare ai miei giovani precari, in recente ricerca. Sono miniere africane – di nuovo – acquistate quasi tutte da cinesi. Ma la brochure della “costituente delle idee PD” non approfondisce questi aspetti “collaterali”. Danni collaterali. Come lo sono le miniere di uranio, le miniere di carbone, gli shale gas, e le migliaia di tonnellate di acque necessarie ad estrarre tutto questo. Tutto utile e possibile. Con i nostri giovani che vogliono comunque prendere l’aereo per studiare all’estero, Erasmus, borse Marie Curie, … aereo che usa un prodotto ben raffinato del petrolio: il cherosene, piazzato ben in alto nella colonna di distillazione di una raffineria. In Italia ne rimangono ben poche di raffinerie e tutte ormai con tubi di diversi colori che vengono da mare a seconda se il petrolio è pesante e quanto pesante: noi geologi ormai lo vediamo nei pozzi che scaviamo… è progressivamente sempre più pesante e quindi sempre meno cherosene esce. Semmai ci si fa asfalto per le strade.

Troppo rognosa la questione energia-clima per raccogliere voti nell’immediato, caro Gianni Cuperlo… vuoi essere politico o statista? Né Bersani né Renzi ne parlarono al loro confronto su Rai 1 ed entrambi hanno fatto collassare nel febbraio 2013 il PD, nonostante la vittoria in tasca. Comunicatori scelti per cose facili: non per queste rogne di cui parlo io, tutti i giorni.

Subito dopo la formula “sviluppo sostenibile” la brochure prosegue con tutte parole che evocano il “sociale”. Nei serbatoi per il cherosene i giovani italiani che vogliono studiare all’estero e tornare spesso a casa … ci mettono il “sociale” ? Anche fosse solo per andare all’estero a studiare come svincolarci da idrocarburi e materie prime loro partono comunque: ora dobbiamo viaggiare ed il carburante “sociale” non basta più.

Anche per svolgere la citata ristrutturazione energetica, con maggiore “efficienza” dei borghi antichi e dei centri storici (do per scontato il no del PD a usare nuovo suolo per nuova edilizia e un grande grazie a Zingaretti che non cede ai palazzinari del Lazio!), servono fondi ed i fondi dovrebbero arrivare dalle tasse pagate dalle imprese, ma le imprese scappano dal Paese a causa dell’alto costo dell’energia e della burocrazia partitica locale (quando non regionale! Come nel caso padano o pugliese). Insomma un cane che si morde la coda. Quando basterebbe così poco: si pensi alle tonnellate di rifiuti lungo le provinciali pugliesi trasformabili in energia o materie di riciclo.

Poi infine, mentre parla un giovane PD del circolo Alitalia, leggo sulla brochure distrattamente la parola “pensioni”: ma basta ! Diamo ai nostri anziani in mano i nostri asili, come i kibbutz israeliani, per far lavorare le nostre donne e non farle litigare con i nostri uomini, non farle ammazzare. Se la guadagnino la pensione gli anziani italiani che mangiano per altri 20 anni a testa con i nostri contributi mai nati e che il craxismo ha tolto a noi più giovani, in un patto scellerato insostenibile tra generazioni, per avere LUI più votie NOI restare con le pezze nell’arrier trentanni dopo. Il disperato trentenne dell’Alitalia, vestito di nero e non di rosso come un signore del direttivo PD salario, Francesco, che si vedeva lontano un miglio che il suo intervento pro-Cuperlo aveva l’intento di avere futuri allori presso una presunta “corte di corrente” – non vuole schierarsi con nessuno dei candidati premier ! È troppo pessimista e deluso: dice che il circolo PD del “trasporto aereo” (quel mezzo di cui prima, che usa cherosene per capirci!) chiuderà! Lo dice con cognizione di causa: è il segretario PD di quel circolo periferico, lontano dalle luci di Sant’Andrea delle Fratte. Dice nervoso “… se qui volete il comitato elettorale…. Non sono io… trovatelo da qualche altra parte…” e prosegue: “Questo Paese ha bisogno di dignità…” Grazie Vincenzo, segretario del PD Alitalia.

Ovvio che l’intervento successivo, tenuto da Vannino Chiti, è acqua fresca alle orecchie del pubblico della sala: anche quando richiama il fatto che il vero danno all’Alitalia lo creò il centro-destra qualche anno prima, non basta a placare Vincenzo e la sua improbabile famiglia, mai nata per la sua condizione precaria. È chiaro che in quel momento, neanche richiamare le parole del Papa serve a ritirare su il morale della sala PD di Sant’Andrea delle Fratte.

A questo punto conviene veramente a Cuperlo prendersi la rogna di questo Paese? Forse si, se la sua tempra è buona. Ma deve essere veramente buona ! Noi abbiamo tutto da insegnargli: la ricerca dell’hazard management vive strategie di risoluzione dei problemi e di comunicazione da decenni. Ci lasciassero lavorare a noi tecnici-politici PD ed assumessero tutti, in questo palazzo PD al centro di Roma, un bassissimo profilo di riflessione e ci ascoltassero. Noi normalmente non abbiamo la parola in questa sala, pur quando la chiediamo umilmente… e non altrettanto loro umilmente leggono o vedono quanto produciamo, parallelamente a come si comportano con gli imprenditori mortificati. I veri guerrieri della rivoluzione energetico-climatica-di approvigionamento riserve che stiamo vivendo, senza consapevolezza siamo qui! Nonostante tutto. In questo caso forse per avere la parola dovevamo arrivare alla 16:00 in sala noi della società civile resiliente: quindi prendere forse un giorno di ferie o non pensare – per oggi – ai nostri precari della ricerca e dell’ambientalismo tecnologico, guerrieri della risoluzione lenta della crisi energetico-climatico-etico-strutturale. Altro che economisti della Bocconi che fanno scenari ! Noi siamo sul campo a disegnar giorno per giorno lo scenario vero.

Finisco con una nota di ottimismo: Umberto, imprenditore resiliente di una azienda call center vicina al PD prende la parola …. ha assunto a tempo indeterminato 3000 persone, di cui molte a Locri. La mia gola gli urla virtualmente ed in silenzio: concerta e resisti !

La mia cronaca volutamente finisce qui, con questa vena di ottimismo e non pare che le parole conclusive di Cuperlo o di Folena debbano o possano aggiungere di più, oltre quelle – bellissime – di Cuperlo – sulle morti africane in mare, sui vasi comunicanti, che ho già citato prima e non ripeto.

Un grande in bocca in lupo alla sua campagna elettorale per le primarie PD lo merita in ogni caso.