Scissioni, slavine politiche, frane e nuove maggioranze: ma l'Italia dove sta?

  • Stampa

Il refrain politico ultimamente si concentra molto sul Movimento 5 Stelle e sull'ennesima epurazione avvenuta al suo interno. Quanto sta accadendo al momento, voluto e propugnato in pieno ed in toto dai "fondatori maximi" del Movimento, ovvero Grillo e Casaleggio, è dovuto solo e soltanto ad un mero quadro elettorale in vista delle elezioni europee.

Un appuntamento elettorale di cui la premiata coppia Grillo-Casaleggio si è indubbiamente ingolosito, perchè permette di perpetuare la maschera che hanno deciso di assumere: portabandiera dell'anti-sistema, a coprire il vuoto lasciato dalle estreme politiche (di destra e sinistra), associandole in comuni manifestazioni di intenti economico-finanziari, con il solo scopo di "puntare il dito", per poi fuggire a gambe levate quando, invece, si "corre il rischio" di andare a governare. Vedasi ad esempio in Sardegna, dove alle politiche il M5S è stato il primo partito e dove i pentastellati non hanno presentato alcuna lista all'appuntamento per il rinnovo del governo regionale. Per la serie: e se vinciamo, poi, dobbiamo governare... ma siete pazzi... stiamo tanto bene a ululare alla luna...

Solo che, cara premiata ditta, l'Italia non si cambia distruggendola ma proponendo, discutendo e mettendo a confronto le proprie idee con gli altri. Tanta gente ha scelto di votare il Movimento col sogno di "riavere voce in capitolo" nella politica nazionale contro la casta romana; ma oggi? Dopo mesi di diktat, espulsioni, bagarre anche personali, ecco la grossa crepa in una diga già minata e che adesso sembra crollare. Perchè manca in esso una vera progettualità politica ed una conduzione concreta ed attenta ai bisogni concreti del Paese.

In tutto questo, si sente, così, parlare anche Civati ed altri di nuovi progetti, nuovo centrosinistra, nuove possibili maggioranze... ma, nella costruzione di una casa, si comincia dalle fondamenta (i programmi) non dal tetto. In tutto questo, l'Italia dove sta?

Certo, potrebbe costituirsi una nuova maggioranza, potrebbe finalmente uscire qualcosa di autenticamente politico fuori dalla "tutela" degli apparati finanziari. Una nuova maggioranza, però, non nasce senza basi solide in un programma politico chiaro ed alternativo. Un tetto non si costruisce prima delle fondamenta.

Nelle ultime vicende, appare chiaro come il vero problema, in un contesto drammatico come quello che l’Italia si trova a fronteggiare, sta nel fatto che le uniche iniziative politiche intraprese sono esclusivamente legate a intrighi politici atti a rafforzare la base di appartenenza. Nonostante la consapevolezza che non c'è più tempo da perdere per evitare il collasso dell’intero sistema economico, con la conseguente destrutturazione sociale verso la barbarie più cronica, i nostri bravi politici continuano a sprecare il loro tempo e le loro energie al solo fine di accrescere il loro potere, piuttosto che pianificare delle urgenti riforme strutturale capaci di arginare la crisi e alimentare un po’ di speranza a milioni di persone che hanno perso il posto di lavoro.

Il paradosso è che, nel frattempo, la classe operaia nonostante sia stata svenduta, da parte dei politici (e forse anche dei sindacati?) rimane inerme ad osservare...

Tags: politica   governo   crisi