Una politica energetica del PSE che può portare ad ulteriore baratro europeo

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Premesso che come tecnico-politico (politiche energetiche) un lavoro c’è l’ho comunque e quando bacchetto qualcuno non lo perdo... a differenza di molti politici-politici, che se non vengono rinnovati in qualche carica partitica, non sanno poi che lavoro svolgere, e quindi preferiscono NON esprimersi restando “diplomatici”, io ho svolto un referaggio – come fosse una pubblicazione scientifica – della “Declaration on a new EU Energy Strategy of PES”, vale a dire dal tanto decantato - da Matteo Renzi - “Partito Socialista Europeo”.

In tale dichiarazione del Partito PSE – senza data – semplicemente è scritto che essa è stata adottata dal PSE in data 28 febbraio 2007, ben 7 anni fa e non successivamente rinnovata sul sito web del Partito PSE medesimo, a tutt’oggi, come se non fossero stati fatti progressi tecnologici in campo energetico, durante questi 7 lunghi anni (a cominciare dalla rivoluzione USA degli shale gas).

Cosa assurda perchè dal 2007 ad oggi vi son state ben due rivoluzioni energetiche: quella della CCS (cattura e stoccaggio di CO2, ancora tutta da realizzare ma rivoluzionaria come idea) ed i fuochi di artificio chimerici delle unconventional gas. Ovvio che vi sia stata anche quella delle rinnovabili di rivoluzione, ma interessanti le osservazioni di Marco Cattaneo, Direttore de Le Scienze, etc… alla inaugurazione di “Trieste Next” il 21 Marzo (vedi Il Piccolo del 22 Marzo): questo secolo non sarà il secolo delle rinnovabili probabilmente. Addirittura a Ballarò una delle scorse sere finalmente ha fatto uscir fuori quanto ci sia costata l’introduzione delle rinnovabili – intese soprattutto come “installazione” e non come “produzione elettrica”: una cosa come 12 centrali nucleari è stato detto "Trieste Next"! Vorrei fare un pò di conti nel prossimo futuro.

Se si lascia un documento su sito web del Partito PSE datato 2007, forse non ci si è accorti che vi sia stata una crisi mondiale nel 2008 ed anni successivi. Mi meraviglia oltremodo che il sito web del Partito PSE non abbia rinnovato la sua vision di politica energetica quindi, contando forse sul fatto che i “massificati” socialisti europei non leggano e non “referino” alcunché, di solito.

Quella folta percentuale che ha ora fiducia in Renzi sa che cosa è il PSE? Quando Renzi demonizza i tecnocrati e dice o scrive “stop alla tecnocrazia della Merkel” … lo sa la Merkel a cui poi stringe la mano? Sanno Renzi ed il Partito PSE che stiamo per divenire 7 miliardi sul Pianeta e che quindi senza tecnologie non mangiamo, ma soprattutto non beviamo? Anche per tirar su acqua da acquiferi potabili sempre più profondi servono pompe e quindi serve elettricità a buon mercato. I 12 miliardi spesi dagli italiani per arricchire pannellisti cinesi e tedeschi potevano essere spesi più oculatamente, ed in tempi non sospetti quasi solo io lo dicevo e scrivevo, mettendo in luce come riduttivo era il concetto di smart cities e semmai servirebbero le smart regions anche con uso di ricerca sulle materie prime… ora in mano ai cinesi/africanizzati.

Poi, il fatto che l’efficienza energetica sia il business del secolo per edili “fregati” dal cemento e dallo stop di uso di ettari di suolo, ormai lo capiscono anche i bambini. Pochissimi sono gli esperti in edilizia antisismica ed addirittura non vengono fatti passare alla Abilitazione Universitaria 2013, perchè lavorano troppo, stanno all’estero ad aggiornarsi e non fanno i salamelecchi ai baroni delle commissioni o non piacciono alla concorrenza sleale. È capitato a un maestro dell’edilizia antisismica come Paolo Clemente dell’ENEA, mentre magari sono professori ordinari quelli che hanno piedi in più università pubbliche o private/on line che siano o che fanno brevetti in privato, con i commissari della abilitazione universitaria. Poi magari essendo le Abilitazioni Universitarie divise per discipline non vengono premiati quelli che passano una vita a far dialogare discipline diverse: è accaduto nei concorsi relativi alle scienze della terra, dove peraltro certi professori hanno facilitato – contro il parere di altri più onesti intellettualmente – dei compagni di affari. Indaghi la Stefania Giannini e semmai gli si fa notare bene dove.

Con le frasi del documento energetico del Partito PSE ingegneri, minatori e ricercatori energetici come me devono cambiar Paese, divengono ordinari coloro che spesso hanno seguito le mode (le citazione dell’Impact Factor dipendono dall’argomento di ricerca scelto, che tanto maggiori adepti ha tanto maggiori sono le citazioni e praticamente su certe nuove tecnologie nessuno si dedica e quindi le citazioni sono pochissime!) mentre gli italiani perdono il lavoro.

Un decreto Omnibus possiamo chiamarlo “Ecobonus”, “Destinazione Italia”, “Jobs Act” va tutto bene, ma traduco in italiano: le ditte edili o muoiono e non ricattano politici comunali-regionali che non assecondano più il cemento o si devono adattare a specializzarsi su altro… sulle cose che fa Paolo Clemente di ENEA per capirci o la FIP Industriale SpA con sede anche a Messina. Basta il web per vedere cosa fanno di antisismico. Renzi dovrebbe azzerare quasi tutti i concorsi di Abilitazione Universitaria 2013 se vuole fare la sua rivoluzione con la ricerca tecnologica avanzata, altrimenti le università potrebbero andare in mano a mediocri commerciali. Deve sgamare dove certi baroncini raccomandati hanno messo il loro nome sulle pubblicazioni a catena (tutte uguali e quasi inutili) senza fare nulla ma bacchettando per i corridoi e ci sono certi presidenti di enti meschini che gongolano a sapere che sulla carta non vi sia troppa concorrenza. Ma ormai la concorrenza è nei fatti: i pezzi di carta non servono più e chi lavora e si espone in prima persona emerge gli altri son tutti codardi a guardare da lontano il Paese che collassa pur essendo magari professori ordinari o come me dirigenti di ricerca e semplice professore a contratto in argomenti di ingegneria energetica. Altrimenti che scuole della Repubblica vuole ristrutturare e che cantieri energetici vuole riaprire Renzi? Troppo facile per Renzi parlare, mentre noi in prima linea subiamo solo calci sui denti e sentenze accusatorie, anche di omicidio colposo come è capitato ad Enzo Boschi ed ad un altro più giovane collega. Si metta Renzi a tavolino con la Stefania Giannini e qualche direttore generale del ministero dello sviluppo economico e del Ministero dell’Ambiente per capire, ma attenzione a non farsi prendere in giro una seconda volta, come con il primo quesito della Commissione Ichese su terremoti/idrocarburi/stoccaggi, dettato da Vasco Errani: “uno studio di sottosuolo può creare terremoti?” Come dire: “mentre leggo un libro tale libro può generare una catastrofe ?” Non credo che persone del genere merito ulteriori incarichi pubblici ma un buon Master in reservoir engineering all’estero come facciamo noi tecnico-politici (non bocconiani).

Basta nominare le parole smart cities e gli edili escono come farfalle dai fuchi. Sempre devo capire da dove si prendono i soldi, se anche lo IOR manda le lettere per chiedere senza scriverlo di sbaraccare i conti, ai correntisti, il che equivale di fatto di mandare tutto in Svizzera ed alle Cayman.

Ma torniamo al documento del PSE su politica energetica che ho referato: di fatto parla solo di rinnovabili ed efficienza energetica, come se circa l’80% della elettricità e trasporto non fosse creato di fatto da fossili senza CCS e nucleare di I e II generazione, quando non raramente di III, e la IV invece è divenuta un sogno nel cassetto dei ricercatori a leggere le pagine del partito PES, che certo non danno minimamente l’idea di conoscere il II principio della termodinamica: energia = lavoro e lavoro = energia, in varie forme.

Faccio presente che il problema del LAVORO non risiede tanto da nuove norme “renzian-lettian-bersaniane”, per mettere più o meno a stecchetto i lavoratori, ma nei meccanismi di generazione del lavoro, bloccato in Europa ed ancor di più in Italia, sostanzialmente a causa dello stallo locale dei cantieri in zone di produzione, compresa quella degli idrocarburi/stoccaggi/rigassificatori e geotermia (politici locali, burocrati e comitati vari, oltre gli ideatori dei quesiti come ivi sopra).

Il micidiale cocktail di politica energetica del documento PSE, ora sotto le mie grinfie, è aggravato in Italia dalle miriade di leggi omnibus, leggi toppa, leggi mille proroghe, leggi che partono come decreti e che diventano leggi mettendo insieme argomenti diversissimi, con il risultato di allontanare qualsiasi azienda che non abbia più burocrati e commercialisti che tecnici, operai e laureati specializzati.

Certe situazioni di fuga immediata dei politici-politici dalle piazze difficili NIMBY, lasciando in “braghe di tela” industriali e tecnico-politici certo non aiutano l’accettazione pubblica dei cittadini sulle infrastrutture invasive come quelle degli idrocarburi. Presidenti di Regioni ed Assessori in cravatta devono capire che ormai l’etica viene prima di tutto e segue il dialogo, se vogliono scavare un pozzo e che le battaglie che abbiamo fatto noi dirigenti di ricerca senza secondi fini (es. società private per vendere strumenti di monitoraggio delle zone a rischio), se non per fini statisti, non sono da sottovalutare e prendere sottogamba.

Non si capisce mai chi ci guadagna nei progetti energetici, ma non la risoluzione della crisi energetico-climatica mi pare ! Ed io ho provato a fare degli schemi a blocchi per i parlamentari PSE, - assenti però quando noi tecnico-politici spieghiamo a Bruxelles le nuove tecnologie. Addirittura mi pare che guadagnino funzionari di commissioni e dirigenti di settori sui rischi geologici, compresi quelli che mettono paura alla gente, anche se magari esce dalle sorgenti il petrolio naturale e non quello industriale come alcuni evocano in zone di produzione. E chi lo comunica alla gente ?

Ma come! Non avevano detto che i renziani erano grandi comunicatori alle masse ? Solo davanti ad anziane benpensanti signore e scolaresche ? Perché Matteo Renzi non prova a venire con noi nei consessi e nelle piazze difficili (discariche, stoccaggi, rigassificatori, idrocarburi, etc…) a sentir comunicare, ad ascoltare ?

I cittadini a convegni su infrastrutture invasive vogliono che parlino scienziati, ma spesso non riescono a distinguere molto tra percorsi diversi svolti da diversi scienziati e magari non distinguono le Scienze della Terra ed il Reservoir Engineering dalla matematica pura, insegnata all’estero.

Una cosa è certa: che se io devo comunicare davanti alle masse guadagnando 1/5 di quando guadagna un assessore – come ricercatori e dirigenti di ricerca meno pagati d’Europa – io prima mi faccio nominare assessore e poi comunico! Addirittura sapete che vi dico ? Mi candido a Presidente di regioni italiane dove insistono infrastrutture invasive e taglio la testa al toro! Che CV hanno quei politici che vanno ai convegni e fuggono alla prima protesta e che percorso hanno fatto per diventarci? Sanno questi politici-politici che siedono nelle conferenze dei servizi che cosa sia il water waste management, svolto senza camion che si portano via l’acqua senza iniettarla nel sottosuolo ? Le conseguenze di quella “non tecnologia”? Sanno che in Argentina vi sono campi petroliferi e di Enhanced Oil Recovery con 2700 iniettori di acqua e noi siamo rallentati dalla burocrazia politica a studiarne uno di iniettore ? Troppo comodo arrivare davanti ad una popolazione ed andarsene senza comunicare nulla e prendere lo stesso lo stipendio da presidente di Regione o assessore e non comunicare. Noi dopo sentenza di L’Aquila non facciamo più sconti (vedi anche articolo su Analysis online.net ).

Ma torniamo al documento PSE – pessimo – anche solo per come scritto da certi politici-politici e per non aver mai citato tutti i veri decisori tecnico-scientifico-politici relativi all’Energia ed in primis la IEA (Internazional Energy Agency) o le piattaforme energetiche europee (es. EU ZEP).

Questa ”declaration PES” è accompagnata da altri due documenti, anch’essi NON datati, e non datare qualsiasi documento che riguardi la politica energetica è da tracotanti incoscienti, visto che essa si evolve rapidamente di giorno in giorno, insieme alla nostra ricerca tecnologica – tanto citata da Matteo Renzi – quanto poco considerata nella cariche ministeriali, vice-ministeriali, sotto-segretariali, di deputati europei e quanto altro, negli ultimi giorni di questo triste Marzo 2014, dove certo la crisi ucraina ci riporta pesantemente dentro la politica energetica europea.

Questi altri due documenti di politica energetica PSE sono illeggibili scientificamente e devastanti dal punto di vista dell’impatto che hanno già avuto e che avranno in futuro, soprattutto ora che il più grande partito italiano PD - entità privata che però vuol governare pure il pubblico europeo - è voluto confluire in questa sigla PES. Il primo documento si chiama “PSE Working Paper – PSE Climate and Energy network – Creating smart green growth and job” e sono riuscita a fatica a referarlo – 16 pagine - mentre il secondo, titolato “A matter of urgency: a new progressive recovery plan for the European union- the need for a new effort” incredibilmente ha una data: 19 marzo 2009. San Giuseppe. Ora son passati quattro anni da quella data – devastanti per quei paesi – in primis per l’Italia – che hanno adottato nella maniera peggiore quella politica energetica PSE. Anche Ballarò finalmente una delle scorse sere lo ha detto, con ben dieci anni di ritardo di quando lo dissi io a video di Repubblica organizzato da Giovanni Valentini, quando di fatto ho contribuito a mandare a casetta Pecoraro Scanio – tra gli ideologi di questa politica energetica PSE.

Nella “declaration” del PSE si esordisce con le parole “new energy strategy” pur occupandosi praticamente solo di rinnovabili - ed in modo molto generico ed ideologico – e di efficienza energetica. Nelle righe successive – sempre in prima pagina – il documento richiama l’urgenza di R&D (ricerca e sviluppo per chi non sapesse di che si tratta), però è evidente che tale “declaration” del Partito PSE non è stata mai fatta analizzare da expert review da IEA, di piattaforme europee, da membri SET PLAN ENERGY, da scienziati esperti in energia o quanto altro. Emerge chiarissimamente che chi ha scritto tale dichiarazione non abbia idea del semplice concetto di “densità energetica low carbon producibile per unità di area per unità di tempo”: pane quotidiano per noi con ingegneri energetici anche molto giovani – più giovani di certi ministri neo-neominati…. ed accalamanti l’entrata del PD nel PES.

Nel corso del testo, e senza darne definizioni tecniche preliminari, sono ridondanti e ripetitive le parole come “Green Growth”: ma di cosa si tratta ? Letteralmente “crescita verde” ? Ma la miglior “crescita verde” è quella che in minor spazio possibile abbatte le maggiori emissioni di gas serra possibili e su questo le piattaforme europee NON sono soltanto due (efficienza energetica e rinnovabili) ma sono quattro, quando non di più, inclusa la Piattaforma Europea Zero Emissions Fossil Fuels Power Plants (EU ZEP in acronimo).

Essa è di certo la più urgente da far crescere - visto che indiani, cinesi, americani, canadesi bruciano combustibili fossili, nelle loro infrastrutture energetiche e non bruciano pale eoliche, pannelli o infissi in alluminio usati per le coibentazioni di efficientamento energetico.

Sveglia giovani comunisti e socialisti, altrimenti dovrete cambiar partito, perche sarete divenuti fascisti quando arriva la fame - e lo si vede dai risultati di Hollande/Le Pen di questi giorni! Da che mondo è mondo i prepotenti si coalizzano nei partiti violenti. Direi che Presidenti di Regioni e Assessori PD debbano condividere la comunicazione scientifica sulle tecnologie invasive con noi, da ora in poi, in maniera scientifica e non alzarsi ed andare via: con i comitati NIMBY si dialoga, si cena insieme, si va in miniera insieme, si mandano i figli a studiare insieme il sottosuolo, nelle facoltà di ingegneria! Il dialogo è tutto. Aspetto i giovani studenti provenienti da regioni dove insistono infrastrutture di sottosuolo. Il sottosuolo è passione, come la mia, e la scopriranno anche loro. Lo studieremo insieme questo sottosuolo.

Altro che partito PSE: politici-politici andate a studiare anche voi come noi tecnico-politici!