La soluzione per i migranti affinché ritornino dalle loro donne: progetti Energy con Unione Artisti AFAM

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Alla Camera dei Deputati il 26 luglio 2016 l'efficientissima professoressa Rosa Liguori ha presieduto un convegno all'insegna della sopravvivenza di conservatori e accademie pubbliche degli artisti, al grido: "come mai le strutture private come DAMS sfornano diplomati in 3 anni e noi nel pubblico artistico-musicale sforniamo diplomi  in 10 anni, con studenti dall'estero e programmi che ci invidiano nel mondo? Basta fondi alle strutture artistiche private e cari parlamentari fateci vivere", urla ancora la Liguori.

Erano presenti svariati onorevoli Pd e anche la brava Laura Puppato è riuscita a fare un salto. Grande dissertazione del professor Rosario Santucci, Ordinario di Diritto del Lavoro, che ha espresso interessanti concetti sui "disciplinari". Essi sono spesso impartiti da capi e capetti invidiosi, nelle strutture di insegnamento e ricerca, per punire le menti libere, diverse dal coro e troppo produttive magari.

Approfondiremo,  visto che l'eclatante situazione per chi si occupa di Scienze della Terra energia e georisorse, in cui chi denuncia illeciti e conflitti di interesse è spesso punito, è analoga a quella degli artisti diversamente pensanti. Quanta analogia infatti con gli artisti liberi del pubblico impiego, ora umiliati da recenti decreti a cavallo dei ministeri MIUR della Giannini,  Funzione Pubblica della Madia ed ingerenze del MEF, che "dovrebbe muoversi solo se vi è una variazione di bilancio" incalza Dora Liguori, insieme all'agguerrito  avvocato Giuseppe Leotta che seguirà, in prima persona, il ricorso al Tar, fino a Consiglio di Stato se serve, per evitare la morte della professionalità dell'AFAM,  fra contratto è stato giuridico.

Nell'evento è stata intervistata Liana Verzicco, segretario generale del sindacato ANPRI  che a breve confluirà, con ogni probabilità, nel sindacato Gilda - dipartimento ricerca e dove noi ricercatori e tecnologi ANPRI  avremo una bella sponda.  Interessante ed indispensabile la comparsa alla fine di un personaggio pugliese Pd,  con delega al comparto artistico del MIUR, vale a dire il sottosegretario senatore Angela D'Onghia: si è parlato di politici e tecno-politici... io e lei ci capiamo! La domanda più importante fatta dalla Liguori ai politici presenti, tutti Pd, Lorenza Bonaccorsi, Claudio Martini Giorgio Santini, oltre la suddetta Laura Puppato, è stata la seguente:  "chi nel MIUR controlla la qualità della didattica della privata DAMS o simili, con quei rapidi pezzi di carta sfornati da loro, ben pagati da rette salate?" Ed allora è la stessa Angela D'Onghia, molto correttamente, che auspica una interrogazione parlamentare sul caso. Ha detto: "tutti parlano dell'arte in Italia e io dopo due anni di visite ad accademie, conservatori e simili ne ho saggiato il valore". Sono alte le percentuali di studenti che vengono dall'estero, più elevate che nelle normali università:  qualcosa vorrà dire!

Uno dei problemi è l'identificazione del pre-accademico, per far assurgere le strutture ad Accademie universitarie; i bambini iniziano il Conservatorio da piccoli: a quale stage si avvia il passaggio universitario? Svariati interventi in sala additano colpe ai sindacati classici, quelli diversi da ANPRI,  concentrato quest'ultimo  su legalità, diritti e trasparenza, per ricercatori e tecnologi, compresi quelli in campo artistico. In generale AFAM trattasi di ricerca sull'umanità, sui valori estetici e culturali: solo così salveranno il mondo,  ma in particolare l'Italia, dove grandi impianti industriali scappano e così sia. Quindi, a questo punto,  ci siamo dette con la senatrice  Angela D'Onghia, uniamo l'utile, il dilettevole e l'indispensabile, per ridar fiato all'AFAM ed allontanare la scure del MEF: oggi remoti villaggi storici in scorci africani lontani e nel Medio Oriente,  devastati, son forieri di tanto lavoro per migranti. Progetti in borghi antichi, non megalopoli depressive, villaggi con antiche roccaforti storiche antiche, nei deserti archeologici, lungo le piste desertiche e carovaniere da riscoprire, che raggiungono civis da ristrutturare, sia energeticamente che culturalmente, riportando migranti a ricostruire con la pietra locale, dove ricreare rinnovati edifici storici,  in pietra, che ospitino Scuole Internazionali di ingegneria energetica, geochimica e idrogeologia, arti e mestieri, con donne velate e meno velate, ormai esperte e professionalizzate, da rivitalizzare con micro-credito femminile. I loro uomini torneranno dall'Olanda, Francia, Italia e Inghilterra, con le nostre ditte italiane e loro ditte africane e musulmane, esperte in affari geologici idrogeologici, geotermici, energetici, che affiancate da giovani ingegneri maghrebini, con le loro startup, inizino a ristrutturare, dipingere, restaurare, studiare, con scuole di arti e mestieri dove giovani siriani, iracheni, curdi yemeniti  inizieranno a re-vivere, in edifici storici abbandonati e rimessi a nuovo, raffreddati di giorno e scaldati di notte da geotermia sepolta nei deserti, con acqua trovata da noi geologi, al suono di viole, darabuke e flauti traversi.

I pezzi saranno composti da studenti di AFAM con ricerca, anche sulla storia della musica locale, da non dimenticare a seguito delle guerre. Saranno utilizzati fondi Horizon 2020 europei energy, vincolati a partner artistici ed energetici insieme, da foraggiare con compagini Italo/europeo magrebine e di paesi musulmani, devastati, in Oriente e in Occidente insieme. Insomma io, Dora Laura, Eliana e Angela, tutte donne, ci siamo capite subito, protette dalla grinta del guerriero avvocato Giuseppe Leotta.

Prossimo appuntamento il 9 agosto al tribunale a Via Lepanto a Roma al grido: sopravviveranno accademie e conservatori pubblici, canteremo e suoneremo. TAM TAM  in Regione Lazio, Campania, Puglia, Calabria anche per i progetti PON: basta con i Pon dedicati a cose inutili o addirittura lucrose, come evidenziato in commissione antimafia da Attilio Bolzoni de La Repubblica... e ora giovani artisti e geologi insieme a ingegneri a preparare le valigie, con i migranti da riportare dalle loro donne.