Altro che 107 tappe con il treno Matteo Renzi!

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Altro che 107 tappe con il treno Matteo Renzi ! Ne basterebbero 3 di tappe per rimettere in riga il 40% dei problemi facendo ritornare le industrie a investire in Italia ed i cittadini a non andare in piazza delusi

L’Annunziata in data 22 ottobre 2017 ha intervistato su RAI 3 Matteo Renzi dopo circa un anno, viste tutte queste tappe in treno che sta facendo, in cui ormai tutti gli chiedono della vicenda della loro “mozione di Sfiducia” di fatto verso il Governatore della Banca d’Italia Visco. Peraltro non si capisce perché il PD fa mozioni sulla vicenda banche e ad esempio non la fa sulla vicenda scienza corrotta e debole, incapace ormai di avere credibilità per dare i pareri su qualsivoglia tematica di rischi, dalla salute umana, ai rischi geologici, alla base della crescita delle industrie e PMI sul territorio che altrimenti scappano, perché neanche si fidano che i loro dipendenti siano al sicuro negli edifici ed avvisati in tempo per scappare da disastri naturali ! Due pesi e due misure su argomenti apparentemente slegatissimi ma legati invece dal filo conduttore della legalità e credibilità da ritrovare?

Chiede giustamente l’Annunziata a Matteo Renzi: chi è il “Sistema” che gli è andato contro, che lui invoca sempre?

Allora io avviso Matteo Renzi che io sono parte de il “Sistema”: ed io come “Sistema” – ovvero come lui definisce “alto burocrate”, con lauree, master e quanto altro, su materie strategiche come energia ed ambiente, su cui Matteo Renzi non ha nessun titolo, ancora chiedo come ha fatto il PD ad essere così populista da accettare roba come la “Commissione Ichese” di Vasco Errani per il terremoto emiliano del 2012, come scrissi su Il Sole 24 Ore o come ha fatto il PD ad essere così populista da abolire la possibilità di stoccaggi gas in acquiferi profondi, come narrammo io ed Enzo Boschi sempre su Il Sole 24 Ore, tecniche energetiche assolutamente utilizzate all’estero, a partire dalla Francia, abolite invece dal PD, in tutto il terrotorio nazionale italiano, con il silenzio di tutto il Parlamento PD e compagnia bella della futura “marmellata coagulante” che si prospetta con il rosatellum, e solo una timida diffida svolta dai M5S, di cui non si sa ancora l’esito. In sostanza si chiede a Matteo Renzi che ne pensa dell’abolizione degli stoccaggi gas in acquiferi profondi, senza neanche definirli nel collegato ambientale, con firma di un cotal Vaccari del PD emiliano-erraniano, che ancora magari, nel 2017, detta pareri sul DDL per la micro-zonazione sismica e la cartografia geologica favorendo le società co-partecipate pubbliche o gli spin off e non invece chi lavora veramente: studi geologici ed ingegneristici ridotti alla fame o alle briciole delle determine regionali sulla ricostruzione e microzonazione in Umbria, come in Abruzzo, lazio etc… !

Chi è più populista di chi per cercar voti abolisce tecnologie collaudate senza pensare peraltro che tutti gli stoccaggi gas in Italia, siano essi SNAM o Edison, sono comunque localizzati dove vi sono falde acquifere profonde, al contatto con gas natural algerino, libico, egiziano, russo o olandese e ormai i pozzi di stoccaggio nuovi poveretti raggiungono gli acquiferi salini profondi in ogni caso, soprattutto se in fase di ri-pressurizzazione, come necessaria per legge e da me invocata, se i siti di stoccaggio gas accettati dai cittadini (non populisti a questo punto, ma “legalisti) son sempre di meno. Son comunque necessari e solo se gestiti da gente onesta e corretta, cosa che ora non è (vedi Costruzione di una Strategia Energetico-climatica-sicurezza: una emergenza nazionale).

Matteo Renzi si vanta di fronte all’arguta Annunziata (nelle domande si intende) di aver parlato recentemente in Europa dei 12 sulla libertà di stampa dei giornalisti turchi sul caso Erdogan ? Ma pensasse invece alla libertà di parola su facebook di cittadini italiani che di lavoro fanno tutt’altro, ma chiedono lumi su certi grandi appalti Consip delle casette di legno in zone distrutte da terremoti e con falegnami in grado di costruire casette in loco – che poi in realtà quelle arrivate dalla famosa ditta “consip” son di lamiera ed hanno una garanzia di soli 3 anni – e ancora devono essere la maggior parte consegnate, nelle zone del terremoto di Norcia-Amatrice 2016-2017! Quale treno deve prendere Matteo Renzi per spiegare tutto questo ? Deve prendere noi onesti e competenti, che se lavoriamo nel pubblico non abbiamo “fondazioni” o società private, come alcuni ricercatori intoccabili protetti dai baroni universitari, invece di affaristi coop e pescimbarile !

Altro che terremotati di Arquata che ha incontrato Matteo Renzi! I quali  avrebbero semmai bisogno di sapere la verità come la misi in luce io e non da “burocrate dello Stato” ma da semplice cittadino e che dovrebbero ora sfilare dai luoghi delle macerie ai luoghi delle discariche lontane, dove vengono portate queste macerie, visto che son sempre del PD quelli che hanno fatto i bandi al ribasso con pagamento del trasporto delle macerie pagato a tonnellate/km. Ovvio che chi vince tali appalti ha tutto l’interesse ad esaurire il proprio credito dei bandi che vincono, portando i camion con le macerie più lontano, ad esempio da Amatrice a Perugia (circa 150 km) e non a 5 minuti di distanza, cosicchè poi le macerie da trasportare restano lì fino alla emanazione del bando regionale successivo ed allora di nuovo meglio macinar chilometri con i camion che tonnellate di macerie ! E che ci vuole a mettere una clausola che la macinazione delle macerie va fatta preferenzialmente con ditte locali di Amatrice o comuni dei dintorni di modo che son loro poi a rivendersi i macinati, gli inerti, le sabbie ed a lavorare per ricostruire il confine lazio-umbria-marche-abruzzo piuttosto che ditte emiliane o comunque lontane dalle zone colpite lasciate con poco lavoro?

Quindi 3 vie di fuga per Matteo Renzi dopo questo suo ennesimo teatrino di fronte alla Annunziata, se vuole ancora rimanere a far politica, e senz’altro ormai non come premier ma da persone che si deve mettere altri 20 anni sui libri come abbiamo fatto noi:

  1. Riprendere contatto con le persone competenti ed oneste della società civile che erano vicine al PD e che sono scappate a gambe larghe dopo cotante situazioni.
  2. Rimuovere i deboli e corrotti dai vertici delle istituzioni STATALI che devono dar parere sulle infrastrutture energetiche ed industriali dello “Sblocca Italia”, altrimenti ovvio che i cittadini rivogliono i loro bei Comuni e Regioni pre-titolo V della Costituzione  - altro che STATO !! - a decidere quando scendono in piazza con i forconi di fronte a discariche, stoccaggi gas, pozzi petroliferi, geotermia e quanto altro. E Matteo Renzi o Gentiloni lon faccia ancor prima che lo faccia la lenta Giustizia. Che si badi è lenta perché sotto-dimensionata rispetto alla corruzione dilagante nella pubblica amministrazione – soprattutto quando ci sono società co-partecipate e spin off di mezzo – nel caso di enti di ricerca e università - anche a fronte del fatto che il povero Raffaele Cantone è un mero “avvisatore” alla Guardia di Finanza, etc… ma poi i processi li deve comunque poi imbastire la Magistratura. Lasciasse poi Matteo Renzi in pace Piercamillo Davigo, perché se la politica è deficiente ben vengano magistrati che fanno “frasi” politiche o tecno-politiche che dir si voglia. E come noi geologi che scendiamo nella tecno-politica perché chi è andato in Parlamento non sa neanche cosa sia il gas naturale e le sottostanti falde acquifere.
  3. Avere il buon senso di ri-attendere il suo turno in silenzio – se mai ci sarà – perchè ora è l’ora di noi veri rottamatori veri e non di quelli di lobbies bocconiane, toscane, emiliane, massonerie calabresi, ONG corrotte, baronetti PD delle massonerie pugliesi o siciliane da riempire di immigrati, salottiere anziane a Bruxelles sulla cultura, sorridenti ma silenti quanto incompetenti sulle questioni energetiche, strategiche e di sicurezza, mentre andrebbero affrontate con competenza, forza ed onestà  come le affrontiamo noi guerrieri della scienza e della tecnica-politica senza peli sulla lingua e protetti dall’Art. 21 e 9 della Costituzione.