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Un po' di memoria...

Roma decadde come Impero! Ma prima dell’impero Roma decadde nei suoi costumi, riducendo la sua grandezza all'immagine depressa dei suoi ultimi tiranni.

È questa la sensazione che si ha in questi giorni, volendo rifuggire da ogni tentazione voyeuristica e limitandosi ad osservare l’essenza delle cose, al di là di giudizio morale che non spetta all'uomo e di quello giuridico che senza dubbio spetta ai tribunali.

L’impressione che si ha è quella di una società in gran parte imbarbarita da una sorta di impunibilità in cui tutto e più di tutto sia possibile e lecito in nome del potere e del denaro.

Lo scontro che se ne evince non lascia sul campo né vinti né vincitori, ma un’intera classe dirigente, sconfitta e abulica nella cattiva mostra di se stessa, incapace di trovare il bandolo della matassa e alla ricerca quanto mai disordinata di appigli cui appoggiare la propria immagine.

Quel che preoccupa, e credo sia un corso e ricorso della nostra storia, in una fase come questa non è tanto il singolo uomo, ma ciò che intorno ad esso si è venuto a sviluppare negli anni. Non è, infatti, il problema di un uomo solo quello che deprime oggi il sistema Italia, ma una sistematica concezione della cosa pubblica, della società nella sua interezza. Un sistema che si è diramato dall’alto verso il basso, portando il contesto socio-politico ad uno stato di imbarbarimento tale da non intravederne quasi la via d’uscita.

Dove, a mio modo di vedere, viene difficile, se non negli eccessi, trovare torti e ragioni, poiché là dove, da una parte, si può imputare un atteggiamento di arroganza, dall'altra non si è riuscito a vedere un progetto che fosse alternativo nel contenuto, piuttosto che nell'essere contro qualcuno.

Sebbene in tanti alzino ed hanno alzato la voce contro l’idea dominante di quest’ultimo ventennio, poche sono state le luci che proponessero una reale alternativa a cui potersi appoggiare, un’alternativa che non fosse tutti contro uno (che tra l’altro ha prodotto l’effetto opposto), ma una credibile alternativa ad un sistema di potere contorto e a volte distorto.

La storia del secolo precedente avrebbe dovuto insegnarci una cosa molto semplice, da Benito Mussolini, a Hitler a Stalin ma anche, ovviamente con i dovuti distinguo, in epoche a noi più vicine in quella che sembrava essere una democrazia (dalla DC a Craxi), che l’uomo solo al comando, il leader incontrastato, ha sempre prodotto una classe dirigente di contorno mediocre, se non addirittura scadente. Il che sta nell'ordine delle cose: chi ha una concezione leaderistica del potere difficilmente sopporterà uomini che possano portare ombra alla sua immagine, cosi che più cresce la sua aurea più si contornerà non di uomini all’altezza, ma dei cosiddetti yesman.

Questo processo oltre ai danni ineluttabili portati al contesto sociale in cui si sviluppa, produce un problema non di secondo ordine al momento del suo decadimento, ovvero nel momento in cui il leader perde la sua aurea di potenza, ecco allora venir fuori i cortigiani, che privi di ogni mezzo culturale ed umano diventano i peggiori esecutori del cattivo pensiero divenuto dominante.

Fu cosi per il fascismo (I Bombacci, i Farinacci, I Graziani) che vide all’opera gli uomini peggiori al suo finire, e cosi è stato in anni più recenti, sicuramente con mezzi meno truci, dopo la caduta della Repubblica del Pentapartito, dove la decapitazioni dei maggiori partiti di governo diede il via alla nascita di un confuso partito del Capo, composto da tutto il sottobosco di colonnelli, attendenti e sotto-attendenti della precedente storia repubblicana, a cui si contrapponeva una compagine politica (la cosiddetta “gioiosa macchina da guerra” della sinistra) che alla fine dimostrò avere una visione piuttosto naif e fin troppo entusiasta, fatta di grandi parole e tanta dialettica ma priva della necessaria caratura per cogliere il momento storico che si stava vivendo. Questo, a mi avviso, in estrema sintesi il quadro e tutti sappiamo come andarono le cose.

Oggi siamo all'epilogo dell’era B. e non solo per i fatti di attualità, “responsabile” in più “responsabile” in meno nondimeno il B. avrà la vita che gli concederà l’amico Bossi e a quale costo non si sa. Dopo di che… ecco il punto “dopo di che?” Il quadro è desolante sia dal punto di vista politico che sociale e il busillis è proprio questo come ricostruire una società che superi l’era del berlusconismo.

Il quadro del paese, al di là dell’Italia che oggi più che mai sembra esser “non donna di provincie, bensì bordello”, non è dei più rosei e va ben oltre la farsa che i calmieri di ogni tempo ci raccontano.

Un Paese che ha divorato tutto lo stato sociale che si era dato (e la colpa va cercata non solo in questo ventennio), un paese prostrato al potere di turno affinché gli conceda non il diritto (COSTITUZIONALE) al lavoro ma un “occasionale favore“ di lavoro, una società globale arresa al sistema della produzione, dove scompare l’uomo e regna il profitto, un’intera generazione a cui non si sa cosa proporre per futuro… etc etc etc

Dinanzi a questo quadro quale situazione avremo dopo il Berlusconismo? Caduto il tiranno, per cosi dire, quale prospettiva intanto è stata costruita? Che cosa rimane dopo?

Della Destra Liberista, del Centro, dei Cattolici di destra e di sinistra, della Sinistra progressista, quale progetto?

Avremo partiti che avranno finito il loro motivo di essere, poiché di là dall'essere contro (e magari a ragione) non si è mai capito quale sia la loro concezione di stato e di società, se non la ragione stessa della loro esistenza. Altri che continueranno la farsa dello stato Padano e dall'altra parte forse, vista l’aria che tira, i neo-borbonici meridionali. Questo va bene per il folklore ma per il resto, in altre parole per ripartire dalle macerie quali prospettive?

La fine del ventennio più celebre (l’era fascista) vide lo stimolo e la voglia di rivincita di un paese sfinito dalla fame e dalla guerra, e sorretta da una classe politica, che con tutti i suoi limiti, aveva ben forgiato negli ideali e nella passione il concetto di democrazia.

Ma oggi, oggi come spiegare che la festa è finita come rieducare un’intera società? Quello che manca nel marasma di questi giorni e ancor più è mancato in tutti questi anni (non è il bunga bunga il nostro problema …) è un po’ di sana responsabilità civile e non solo nella classe dirigente, ma in tutti noi.

Oggi tocca capire che non finisce tutto con un uomo né con la sua sventura, non si può chiudere una partita politica con l’anti e basta. La pesante eredità che questi anni ci lasceranno non è solo il Berlusconismo, ma anche il suo contraltare politico (lo dico da uomo di parte) che la dove è stato interpellato non ha saputo dare un contributo credibile per la costruzione di una reale alternativa, un progetto che fosse appetibile ancor più dell’atavico appiattimento italiano al potere e all’amico potente di turno.

La sfida da cogliere è quella di un nuovo modello di società, una nuova proposta da dare al paese, una coalizione che superi anche gli ormai obsoleti steccati delle ideologie e si faccia carico di dire con fermezza al paese che la festa è finita, che tocca mettersi a lavoro e che quello e solo quello paga… basta con il vivere in una bolla di pseudo benessere, sottacendo l’urlo dei più che vivono ai margini. Nella bolla depressiva di questo decadimento, ho visto l’anima cieca del sistema socio economico, più che l’amoralità del capo, che da un lato si è appiattito a sprone battuto ad un modus operandi a dir poco scellerato, dall'altra ha salvato le lobby che hanno prodotto un crisi economica senza eguali e lasciato per strada la gente che lavora(va)…

Si dirà che questa è una visione distorta, magari per me invece è l’auspicio di un società diversa, più equa che si apra all'essenziale lasciandosi dietro le spalle i frizzi e lazzi di questi tempi...

NdS: Scrissi queste righe il 2 dicembre 2011; quel che mi chiedo nel riproporle oggi: è cambiato qualcosa? Si Bossi è stato sostituito da Maroni, gli scandali sono aumentati, gli inquisiti non si contano abbiamo qualche super eroe in più (Batman Fiorito) e qualche "Celeste" in meno... tanti derivati tossici senza certa paternità ... con un contorno di guru e di stelle che non fan ben sperare ... ( alla prossima)

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