Un frammento di pensiero libero

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Oro vecchio mi compro nelle vie dei paesi fino a qualche decennio fa si sentiva spesso questa voce riecheggiare per le strade. Il vecchietto "compra-oro" oggi non c’è più: il suo posto lo hanno preso i compra-oro di professione.

Il vecchietto compra-oro era l’unica risorsa spesso per avere le poche lire che servivano ad andare avanti, ma non era la soluzione: era soltanto un modo per tirare a campare in attesa di tempi migliori.

Oggi c’è un oro diverso da acquistare! Oro a cui viene dato un valore con un'illusoria promessa di benessere che non può durare. Cosi accade in questi giorni di non vedere più il vecchietto urlante nelle vie del paese, ma degli attempati signori che tra strepiti, promesse urlano nelle nuove vie del villaggio (mediatico) la loro volontà di acquistare il tuo oro (leggasi consenso): “consenso mi compro”.

Oggi  come allora questi due richiami hanno un comune denominatore: fanno leva, o cercano di fare, sul bisogno della gente, sulla necessità di avere quel po’ che serve per andare avanti almeno per un po’. Quel modo di fare che non ha nessuna altra speranza se non quella del tirare a campare. Quel modo di fare che assomiglia alla cultura di chi avvelenando le acque si rassicura dicendo che tanto lui berrà solo la minerale. Insomma una vendita senza prospettiva, perché la via è altra, ma cosa importa, adesso questo serve ed io te lo compro anzi te lo vendo in cambio del tuo consenso.

Ora non si legga lo scritto e lo si renda di parte poiché di vecchi compra-oro (consenso) è purtroppo piena tutta la scena.

Noi staremo qui ad ascoltare credendo, con umile pensiero, che per il meglio di un Paese  ben altro sarebbe il da fare.