Il satellite europeo Planck traccia una nuova mappa dell'Universo

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Intriganti novità per gli scienziati astrofisici e gli appassionati provengono dal satellite Planck che l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha messo in orbita nel 2009. Oggi, a Parigi, sono state presentate le prime mappe cosmologiche del telescopio spaziale. Il modello inflazionistico standard è confermato, ma cambiano le “dosi” degli ingredienti cosmici, si alza l’età dell’universo ed emergono alcune anomalie.

Il satellite è riuscito a "fotografare" la porzione dell'universo profondo che risale a soli 380.000 anni dal Big Bang. ''Il ritratto ottenuto è di una qualità straordinaria'', ha rilevato il direttore generale dell'ESA, Jean-Jacques Dordain presentando i risultati. La mappa "sfida la nostra attuale comprensione dell'Universo", ha osservato George Efstathiou, dell'università di Cambridge, uno dei responsabili scientifici della missione, che ha aggiunto come la mappa sia ''una miniera di informazioni'' e permetta di ricalcolare l'età dell'universo e risalire ai suoi ingredienti. Attraverso le analisi del telescopio satellitare Planck, è altresì possibile ricalcolare quanta materia ordinaria e quanta materia oscura ed energia oscura siano presenti nel cosmo.

Il ritratto dell’universo neonato ottenuta dal satellite Planck (fonte: ESA e Planck Collaboration)

L'universo ha così 13,82 miliardi di anni e non 13,7 miliardi. Materia oscura e materia ordinaria, ha spiegato Efstathiou, sarebbero in quantità superiori rispetto a quanto pensato finora: la materia oscura sarebbe il 26,8% (in precedenza si pensava 22,7%) e la materia ordinaria il 4,9% e non il 4,5%. Mentre l'energia oscura sarebbe presente in quantità inferiore: costituirebbe il 68,3% del cosmo e non il 72,2% come si riteneva.
I dati presentati sono solo la metà del totale di informazioni raccolte da Planck: il satellite continuerà le sue osservazioni fino all'autunno prossimo.