La proposta di un deposito a Rivara e la sismicità emiliana

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera del Prof. Enzo Boschi, in risposta ad alcune affermazioni su giornali e televisioni.

Durante l'incontro con la popolazione, avvenuto nel giugno del 2008, sulla possibilità di un deposito di gas a Rivara, feci una serie di affermazioni sulla sismicità della Val Padana che intendo qui confermare in toto.

La Val Padana non è ad elevata pericolosità sismica! Ad elevata pericolosità sismica sono l'Abruzzo, l'Irpinia, la Sicilia Orientale... dove si possono avere magnitudo 7 e oltre. Quando parlo con non esperti preferisco usare il termine rischio perché è più immediato. Pericolosità e rischio non sono la stessa cosa, ma per terremoti medio-bassi in Italia possono essere considerati quasi sinonimi senza fare grossi errori.

Le zone colpite dalle scosse del 2012 sono state definite ufficialmente sismiche solo nel 2003 per mezzo di un DPCM pubblicato sulla  Gazzetta Ufficiale, su proposta dell'INGV che allora presiedevo. E questo in  stretta collaborazione con  il Dipartimento della Protezione Civile. Il DPCM ha avuto alcune modifiche ed è stato poi trasformato in legge dello Stato. Sono state definite sismiche ma, ripeto, non ad elevata pericolosità sismica. Per legge, comunque, è la Regione che le deve recepire e rendere operative le norme di costruzione in zona sismica. E, per quello che ne so, la Regione Emilia Romagna le ha recepite solo nel 2008.


La zona di cui stiamo parlando (intendo la zona estesa) è molto interessante dal punto di vista geodinamico: nel raggio di alcune decine di km si possono avere terremoti profondi fino a 100 km, terremoti "poco profondi" (10 km di profondità), meccanismi focali molto diversi. È difficile studiarli innanzi tutto perché (fortunatamente) sono rari e poi perché non è facile, nel senso che è molto costoso, creare un adeguato sistema di monitoraggio in Val Padana.

Considerai la creazione del deposito del gas un'occasione importante per ottenere i finanziamenti necessari per creare un sistema di monitoraggio avanzato. Anche per questa ragione accettai volentieri l'invito del Sen. Giovanardi, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, a partecipare all' incontro.  Giovanardi si era impegnato a sostenere l'iniziativa dell'Istituto. Nelle mie intenzioni il sistema di monitoraggio doveva esser fatto prima di prendere una qualunque decisione sulla fattibilità o meno del deposito.

Tengo a precisare anche che scosse dell'entità di  quelle del 2012 (cioè fino a magnitudo 6) si possono verificare su qualunque punto del territorio nazionale, con poche eccezioni.

Pertanto considero corretta la mia dichiarazione (riportata da giornali e televisioni)  in cui sostengo che case ben costruite (anche senza particolari accorgimenti)  non dovrebbero schiacciare chi le abita. Si possono avere vibrazioni che fanno molta paura ma non devastazioni sconvolgenti come, per esempio, si ebbero in Irpina nel 1980!
So che nel 2012 in Emilia sono crollati edifici storici (dimenticati da chi di dovere?), addirittura scuole, ripeto scuole!? San Giuliano di Puglia (2001) non ha insegnato niente, evidentemente. Non credo che io possa essere considerato responsabile di tutto questo. Come non posso essere considerato responsabile del crollo dei capannoni, nella costruzione dei quali mi dicono non si è usato il semplice buonsenso. Crolli avvenuti 4 (quattro) anni dopo la conferenza!!!

Alla riunione per Rivara non era previsto che io facessi una valutazione del rischio di crolli, per la qual cosa non sono neanche qualificato, essendo attività tipica degli ingegneri sismici. Ero andato esclusivamente a illustrare il sistema di monitoraggio che intendevo fare per valutare la possibilità di creare il deposito. Poi si è parlato di tutt'altro anche in maniera sgradevole e aggressiva nei miei confronti. Non nascondo che ero sostanzialmente convinto che il deposito non costituisse un reale pericolo visto che nel mondo ne esistono circa 600 in zone anche più sismiche dell'Emilia. Questa mia convinzione è stata verificata sperimentalmente per esempio dal grande deposito di Minerbio che non ha risentito minimamente dalle due scosse del 2012! Affermazione questa verificabile con dati oggettivi!
Tengo anche a precisare che altri hanno fatto studi sulla sismicità e sulle caratteristiche geologiche della zona per conto  di coloro che volevano realizzare il deposito e, immagino, che i risultati di tali consulenze siano facilmente reperibili. Sarebbe forse utile, se non altro per amore di conoscenza completa, chiedere chiarimenti a costoro.
Mi permetto, infine, di suggerire che problemi delicati come questi andrebbero affrontati con maggiore serenità.

Trasmettendo spezzoni di mie frasi, tolte dal contesto, si può creare un po' di scalpore ma non si ottiene alcun progresso in nessuna direzione.
Concludendo, la pericolosità sismica della zona che stiamo considerando è stata ben evidenziata dall'INGV nel 2003, nove anni prima delle due scosse del  2012. Nel 2003 ero il Presidente dell'INGV! È dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio, proprio in Emilia, che  depositi di gas non creano problemi in caso di terremoto. Se, come è successo a L'Aquila, anche in questo caso si è alla ricerca di un capro espiatorio per nascondere altrui manchevolezze e responsabilità, voglio ricordare che... il tempo è galantuomo.

Infine avere sempre paura e, peggio ancora, seminare paura per piccoli tornaconti personali sta portando la nostra Italia alla miseria, temo irreversibile.

Lettera firmata