Strategie di lungo termine della ristrutturazione del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente (DTA) del CNR.

  • Stampa

Si evitino mezze vie.


Il primo paradigma moderno è conciliare lavoro-salute con energia-uso del suolo e sottosuolo sostenibile, in paesi sempre più densamente popolati: la mia vision della ricerca su Terra ed Ambiente – al CNR che si sta ristrutturando o dove che sia, incluso INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia), parte da questa semplice assersione ed è tutta ivi contenuta. Si tratta quindi di far interagire sistemi di ricerca complessi dove però il comun denominatore è la pianificazione territoriale e di sottosuolo congiunta, in termini di produttività sostenibile [GWeh/ettaro/anno] con massa rinnovabile alimentare e di energia (cibo, biomasse, biomateriali, biocombustibili, rifiuti), senza dimenticare mai e poi mai la risorsa più preziosa ancora: l'acqua. Tutto questo è impossibile farlo senza una conoscenza del background delle geosfere e dei processi dai primordi della storia del Pianeta.

Vi è idea in questo periodo di grande incertezza politica (e quindi poco controllo strategico) di ristrutturare il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR (da ora in poi DTA), con cui io lavoro in collaborazione da tempo, in qualità di project manager di INGV in campi energetico-ambientali. Un dipartimento affascinante, tanto che lo scorso anno mi candidai a direttore di dipertimento, entrando nella terna finale dei vincitori. Ora vorrei dare qualche consiglio – in fraterinità - al mio collega vincitore più anziano, ma forse meno in “prima linea” di me sui rimedi energetici alla crisi energetico-climatica in corso. Se nessuno si espone in questo delicato campo dello scibile, in cui il populismo di certo ambientalismo ideologico è imperante, le cose vanno alla deriva con la crescente sindrome NIMBY (Not In My BackYard) e quindi io mi espongo tranquillamente da anni, credo per il bene comune, anche del mio più anziano collega. Io d’altra parte vivo costantemente con la frase di Emmanuel Kant sotto al cuscino: “Il miglior governante è quello che agisce in massima trasparenza e coerenza delle sue azioni

Ritengo inutile, quanto dannoso ristrutturare solo 2 dei 13 istituti del dipartimento DTA, soprattutto se questo dovesse essere fatto per contingenti motivi di certa convenienza politica di bassa strategia, se si tiene conto di recentissimi pareri scritti della maggior parte dei ricercatori CNR e di ex figure apicali pertinenti a quei due istituti forse in fusione: IGAG e IGG.

Tenendo conto delle norme statutarie e regolamentari del CNR e dei piani strategici di ricerca, intendo quindi proporre una vision innovativa per l’organizzazione e il funzionamento del DTA, che certo non riguarda solo la fusione dei suddetti due istituti.

Per leggere il documento completo, far riferimento al PDF scaricabile cliccando qui.

Tags: CNR   INGV   istituti   DTA   ristrutturazione