Da Urbino, la molecola che estingue le cellule tumorali

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Due studiosi dell’Università di Urbino “Carlo Bo” hanno individuato una funzione antitumorale nel maltolo.Questa è una sostanza naturale, rintracciabile comunemente nel malto, nella cicoria, nel cocco e nel caffè oltre che in moltissimi altri prodotti naturali. La molecola del maltolo viene utilizzata come additivo per il suo aroma e per le proprietà antiossidanti. I ricercatori hanno scoperto che se modificata può creare nuove molecole con interessanti proprietà all’interno del corpo umano. In particolare, il team, nato da una sinergia fra il gruppo biomedicale del Prof. Fanelli e quello chimico del Prof. Vieri Fusi, ha scoperto che la sostanza può essere utilizzata per creare una nuova classe di molecole con attività antitumorale.

La ricerca, pubblicata sul British Journal of Cancer e ha ottenuto il brevetto italiano, essendo in lista per ottenere quello internazionale.

Gli scienziati hanno scoperto come il maltolo, opportunamente modificato, possieda interessanti proprietà chimico/fisiche che lo rende capace di raggiungere il nucleo della cellula, alterando la cromatina e quindi il genoma cellulare.

In tal modo, le cellule tumorali vengono spinte a “suicidarsi”. I due studiosi di Urbino hanno monitorato come alcuni modelli neoplastici (colture cellulari in vitro) fossero sensibili ai trattamenti con le due molecole (denominate malten e maltonis): le cellule, in risposta ai trattamenti, alterano dapprima la loro capacità di replicare e, successivamente, inducono un importante processo biologico che le conduce ad un vero e proprio suicidio (denominato morte cellulare programmata). La cosa ancora più interessante è che la somministrazione delle due nuove molecole altera enormemente l’espressione genica in funzione di una risposta atta a eliminare quelle micro modificazioni che sia malten che maltonis sono capaci d’indurre all’interno della cellula.