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Se un convegno commemorativo del terremoto di Avezzano del 2015 si aprisse a tutte le discipline sismologiche e sismogeochimiche (parte seconda)

Quindi, tornando indietro a quanto già scritto nella precedente parte, i sindaci durante una sequenza sismica in atto e con eventi significativi in corso vorrebbero saper di quel che accade nel loro sottosuolo nel “breve termine” ma vengono ricacciati – da lettere ufficiali – ad occuparsi di quel che dovrebbe essere svolto “a lungo termine”.

Ecco ad esempio cosa scrisse un sindaco che si è trovato in tale frangente – durante una sequenza sismica – per rispondere alla lettera della Prefettura di una Provincia Italiana, connessa al Dipartimento di Protezione Civile come d’uopo: con oggetto “Attività sismica in Provincia di...” che narrava “prefettiziamente”:
La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile con nota..., in relazione all’evento sismico… ha richiamato l’attenzione su quanto di seguito rappresentato. In particolare il citato Dipartimento nell’evidenziare che, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile effettuare previsioni deterministiche su magnitudo, località e tempi di accadimento utilizzabili con finalità operative di protezione civile, sulla base di informazioni relative alle caratteristiche ed all’andamento dei fenomeni sismici, ha sottolineato l’importanza di porre particolare attenzione alle problematiche del rischio sismico facendo riferimento alle mappe di pericolosità sismica ufficiali e, quindi, alla vulnerabilità di strutture ed infrastrutture. In relazione a quanto sopra, appare quindi opportuno e necessario che le SS.LL. pongano in essere ogni utile iniziativa con particolare riguardo alle attività di verifica della pianificazione di emergenza e della vulnerabilità degli edifici strategici, delle scuole e particolarmente degli edifici di culto... Inoltre, si invita a voler implementare le attività volte ad una corretta e puntuale informazione ai cittadini, in particolare in merito alla pericolosità sismica del proprio territorio ed ai comportamenti di auto-protezione da adottare in caso di sisma. In ordine a quanto sopra questa Prefettura … rimane a disposizione di fornire ogni utile supporto eventualmente ritenuto necessario”.

Grandiosa e quasi da manuale fu la risposta di un egregio e direi “mitologico” sindaco di cui per discrezione non si rilascia nome e località di residenza:

Oggetto: Attività sismica in Provincia di…
“Gentile…. prefetto…
La presente in risposta alla Sua nota del… con oggetto attività sismica in Provincia di…. e pervenuta a noi in data… per significare che gli epicentri della suddetta attività sismica sono molto pertinenti e concentrati proprio nel territorio di mia competenza. Sono a me note da tempo le citate “mappe di pericolosità sismica” che danno però ridondanti e ora pressoché inutili indicazioni sulla probabilità di rischio sismico a medio-lungo termine e certo non aggiungono nulla alle conoscenze sulla pericolosità sismica a breve e brevissimo termine, su cui auspichiamo si concentri la futura ricerca probabilistica e deterministica, senza ostacolo alcuno. La non ancora prevedibilità dei forti terremoti non diventi un diniego totale al massimo sforzo del citato Dipartimento di Protezione Civile verso la ricerca “a breve termine” sui processi di preparazione di terremoti di magnitudo più elevata di… citata. Questo anche perché durante una sequenza sismica come quella in corso in questo settore… non vi è modo alcuno di mettere in sicurezza in pochi giorni/ore “strutture ed infrastrutture” ancora vulnerabili ed antisismiche da Lei citate.
In particolare non ho alcuna possibilità di mettere in sicurezza la scuola… con i fondi a me disponibili, in brevissimo tempo… Posso solo cautelativamente chiuderla ai fanciulli fino a sequenza sismica esaurita e previo ulteriore Vostra missiva…Dai dati in possesso di questa amministrazione, allo stato, su questo territorio risultano oltre… unità immobiliari private non costruite/ristrutturate secondo le normative antisismiche. In buona sostanza per le molte strutture non antisismiche presenti nel mio territorio faccio presente che posso solo far affidamento a due soluzioni: 1) evacuazione immediata a tempo indeterminato; 2) dar affidamento alle poche conoscenze – ancora tutte di ricerca – dei processi transienti che si verificano tipicamente prima dei forti e distruttivi terremoti – come da letteratura internazionale. La ricerca italiana su questo ravvedo sia molto scarsa e con ricercatori pionieri fortemente penalizzati.
Nei mesi a venire ovviamente – se perverranno presso questo Comune adeguati fondi regionali-europei-strutturali potrò addivenire alla ristrutturazione antisismica degli edifici pubblici vulnerabili e di certo ciò non potrà avvenire durante la presente sequenza sismica in atto.
Ogni ostacolo che si frapponga quindi tra la mia sovrana podestà sul mio territorio e l’ipotesi 2) suddetta – nel breve termine – lo riterrò fortemente gravante sulla sicurezza e salute dei miei cittadini e questo vale anche a difesa di tutto il personale di protezione civile locale e di tutti i ricercatori nazionali che si stanno faticosamente prodigando verso l’ipotesi 2), come da dettami costituzionali non derogabili e modificabili da nessun organo costituzionale. Per quanto riguarda l’invito a voler implementare le attività volte ad una corretta e puntuale informazione ai cittadini, con particolare riguardo alla pericolosità sismica del proprio territorio ed ai comportamenti di auto protezione da adottare in caso di sisma, faccio presente che l’amministrazione comunale ha già organizzato incontri pubblici volti a sensibilizzare la comunità locale sul suddetto pericolo, ripresentando nell’occasione il piano di protezione civile comunale relativo al sisma.
Anche per il futuro l’amministrazione comunale intenderà svolgere ulteriori incontri informativi…”.

Davvero grandiose le parole scritte  - e scripta manent -  da questo sindaco, nella sua semplicità e lucidità, a supporto del vertice del Dipartimento di Protezione Civile, rispetto a certe lobbies che lo “tirano per la giacchetta”, sui metodi probabilistici a medio-lungo termine e siamo sicuri che il buon Prefetto Gabrielli abbia recepito, così come ha tanto da recepire sulle zone vulcaniche, relativamente a chi ha svolto le cose con certi ritardi, quando e con quali fini.
Ma tutto mi sembra oramai in rete web e non vi è tempo da perdere nel ripetere e specificare in questa sede “sismica” e non vulcanica. Tra l’altro certe zone sismiche son vulcaniche e tutte le zone vulcaniche son sismiche quindi si analizzerà nel futuro le conseguenze di suddividere le strutture di ricerca INGV  in terremoti e vulcani invece che in – che so io  -: 1) tettonica delle aree sismiche e vulcaniche; 2) reti di monitoraggio terrestri e marine;  3) infrastrutture e servizi di ricerca; 4) Ambiente e Clima; 5) il sottosuolo produttivo e “Economic Geology”. La cosa incredibile e che chi si dedica da una vita ai vulcani magari non si può dedicare PIU’ di TANTO ora ai terremoti o cose simili, contro ogni criterio della Carta Europea dei Ricercatori, che ormai di fatto premia le sinapsi, le multidisciplinarietà, il lavoro di gruppo e le visioni di insieme.
Si pensi alla fin fine che nonostante un povero sindaco di cui sopra di fatto chieda certe cose con le suddette parole scritte all’indomani di una scossa più forte delle altre, durante una sequenza sismica in atto, non uno dei 200 posti di lavoro a tempo indeterminato INGV da decidere in questi giorni è per ora destinato allo “studio dei transienti a breve termine dei processi associati ai forti terremoti con particolare riferimento ai processi pre-evento” (modo elegante per non usare la parola “studio dei precursori sismici” usata dal vecchio statuto ING e  INGV, ora in disuso). Ancora mi aspetto un bando di concorso del genere. Eppur tuttavia esiste – ripeto – una “Struttura Terremoti” a INGV ed una linea di ricerca in essa che si chiama “T5 Sorveglianza sismica ed operatività post-terremoto”, con all’interno una sotto-voce che si chiama “Transienti Geochimici Italia Peninsulare”,  a cui non pare si voglia assegnare alcun futuro concorso dei 200 previsti. E lo stesso vale  per la linea di ricerca della “Struttura Terremoti” che si chiama “T2 Tettonica Attiva” con all’interno una sotto-voce che si chiama “Contributi alla tettonica da metodi geochimici” ed anche qui neanche uno dei 200 concorsi è previsto pare per questa voce,  nonostante essi - i concorsi - siano stati voluti dai precari INGV  e dalla precedente amministrazione per sistemare tutti coloro che si occupano in modo precario di terremoti – anche da 20 anni -  e senza magari avere società che fan brevetti per poi “rivenderli” sotto forma di un innumerevole numero di stazioni di monitoraggio, che magari per la bassa qualità non danno pubblicazioni scientifiche. Ma è chiaro che far parte di gruppi che si dedicano a cose difficilissime, tediosissime e senza scopo di lucro è una prassi che deve tendere a scomparire secondo certa “dirigenza”.

Voglio concludere il pezzo con una citazione del suddetto libro che cita gli studi Mercalliani: “La raccolta più fornita di informazioni sulle reazioni animali [ai terremoti] si trova nell’opera Mercalliana “Il terremoto ligure del 23/02/1887, scritta in collaborazione con T. Tarantelli, sotto il titolo “Fenomeni fisiologici degli animali…” In più di 130 località, per quanto è a noi noto si avvertì lo stato di inquietudine o di spavento degli animali domestici, in generale, qualche minuto prima del terremoto…" Ormai molte teorie sulla fisiologia degli animali e sulla sismogeochimica convergono nel dare certe spiegazioni e certi nuovi spunti di ricerca, ma ci si chiede in quale ente di ricerca potranno essere studiate queste cose se i precari ventennali su questi argomenti non son previsti, da certi “dirigenti” INGV, magari trovati in conflitto di interessi addirittura dal mondo dei media e dei revisori dei conti di questo Stato ? Messi su dalla politica i revisori dei conti  ? E chi non è messo su dalla politica ? Tutto è politica ormai, pure quali ricerche e con che etica portarle avanti è politica,  l’importante è che non sia solo politica “partitica”. Sciacquare i panni in un modo o nell’altro – con tanta o poca acqua – è politica. Avere l’opportunità nei borghi sperduti vicino a faglie sismogenetiche di sapere che gli animali si comportano in modo anomali dipende dalla “politica” dell’ente di ricerca INGV o consimili.

Ecco che questionari on line come quello a Bagni di Lucca – che certo non pronunciano minimamente la parola “previsione sismica”, ma semplicemente servono per raccogliere dati sperimentali semplici di vario tipo, tra l’altro coinvolgendo anche i cittadini in maniera razionale nell’interpretare insieme eventualmente alle autorità locali i questionari stessi, devono avere ancora la risposa “ufficiale” dell’attuale “direttore di struttura terremoti” INGV , nonostante che la richiesta “ufficiale” di avere un commento da parte sua –positivo o negativo che fosse - sia avvenuta mesi fa. Nessun problema, si attende: i questionari son dei semplici mezzi di ricerca per ora,  ben vagliati comunque dalla presentazione internazionale svolta all’European Geophysical Union a Vienna (EGU 2014), in cui addirittura il chairman della sessione sui transienti a breve termine ha chiesto di poter essere co-autore della presentazione del questionario su rivista internazionale. Ci basta questo ed attendiamo con i cittadini, ma intanto – a nostro titolo personale – e con grandi complimenti di certi settori della stampa di Protezione Civile – siamo in rete web e per sempre.

Poi certi referenti di questa linea di ricerca, esterni a INGV, per fortuna son vicini alla pensione e può essere pure che qualcuno gli fa causa per aver svolto servizio fuori da giurisdizioni regionali che gli dan lo stipendio e quindi siamo a posto: sereni e tranquilli a fare la nostra ricerca silente sui processi, segnali e fenomeni transienti, che si verificano in occasione dei forti terremoti, di Mercalliana memoria, anche se nessun ci ha contattati durante il cosiddetto “Anno Mercalliano”: troppo scomoda la nostra ricerca?

Chissà quanti sindaci riproporranno la lettera che qual sindaco suddetto ha svolto, ripeto, a supporto del capo del Dipartimento di Protezione Civile Prefetto Gabrielli, tirato dalla giacchetta da chissà quanti venditori, che parlan di previsione-previsione-probabilità  e mai di serena raccolta di dati sperimentali, senza voler fare alcuna previsione per il momento.
Se si risolvono queste questioni  - spesso non scientifiche, ma di tipo geoetico, contro cordate scomode ed oneste rispetto ad altre comode e pervase da interessi pubblico-privati di altro tipo -  vedremmo anche che, di incanto, certi quesiti “internazionali” posti da commissioni ministeriali circa il fatto che progetti di uso di sottosuolo - solo sulla carta -  possono aver creato terremoti di magnitudo 6 – Mercalli,  non sarebbero più posti sulla carta stampata,   su web istituzionali o riportati  in Leggi dello Stato.

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